Che lo zucchero non faccia molto bene già si sapeva. I dietologi e gli esperti dell’alimentazione lo hanno detto molte volte, consigliandone un uso parsimonioso, per molti motivi.
Ancora più importante è prestare molta attenzione al consumo di zucchero durante la gravidanza. Le conseguenze di un eccessivo consumo di questo dolcificante riguardano la memoria del bambino e la sua capacità di apprendimento. Minore è il consumo di zucchero, più facile è che lo sviluppo sia corretto.
Lo studio alimentare condotto sulle donne in gravidanza
Per ottenere buoni risultati per la salute del piccolo è sufficiente porre un limite al consumo di bevande gassate e zuccherate e di dolci poco sani, prediligendo bevande più controllate e tanta frutta.
A condurre questo studio sull’alimentazione in gravidanza e durante i primi anni del bambino sono stati il Merrimack College e la Harvard T.H. Chan School of Public Health e lo hanno fatto analizzando i dati relativi all’alimentazione di circa un migliaio di donne in gravidanza.
Una volta nati i bambini sono state anche controllate le loro funzioni cognitive, la loro memoria e i loro progressi nell’apprendimento, tra i 3 e i 7 anni.
I risultati hanno mostrato che i figli delle donne abituate a consumare tanti zuccheri hanno avuto più difficoltà di apprendimento rispetto a coloro che ne hanno limitato il consumo.
Per apprendimento si intendono tutte quelle capacità cognitive non verbali e la memoria di tipo verbale, ossia quella che permette ai bambini di convertire i pensieri in parole.
I benefici del fruttosio
Un consumo di zuccheri più semplici, come quelli della frutta, assieme a un’alimentazione genericamente più sana, ha invece dimostrato di permettere al bambino di sviluppare meglio l’apprendimento in vari campi, oltre a portare notevoli benefici all’organismo di mamma e figlio.
È dunque chiaro che una corretta alimentazione è importante non solamente quando il bambino è nato, ma anche quando è ancora nel grembo materno. Ciò che la madre assume durante la gestazione si trasmette al piccolo, comportandone uno sviluppo corretto o scorretto, a seconda della dieta seguita.