Stando a uno studio dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia (IBCN), pubblicato sulla rivista Addiction Biology, se siete alla ricerca di un figlio uno dei primi e più elementari consigli che riceverete sarà quello di astenervi dall’assunzione di alcolici. E non si parla solo delle mamme, ma anche dei futuri papà. Quindi futuri papà: lontani dall’alcol!
Il consiglio degli esperti, infatti, è quello, per mariti e compagni, di rinunciare alle bevande alcoliche, almeno per un po’. Pare infatti che l’alcol influenzi il Dna, con possibili conseguenze negative sullo sviluppo del sistema nervoso del bambino. Inoltre, “su esempio del padre” il nascituro potrebbe essere più portato a consumare alcolici da adulto.
All’alcol, ovviamente, viene associato anche il fumo, che dovrebbe essere ugualmente bandito. La novità dello studio è che questo stile di vita sano ed equilibrato viene esteso anche ai futuri papà, mentre fino a qualche tempo fa ha sempre riguardato esclusivamente la donna.
“Secondo i dati del nostro esperimento” spiega Marco Fiore, ricercatore dell’Ibcn-Cnr e coordinatore dello studio “l’esposizione paterna prenatale ad alcol è in grado di influenzare lo sviluppo dei piccoli e in particolare il corretto funzionamento delle cellule del sistema nervoso centrale”.
Ma in che modo l’alcol interagisce negativamente sull’organismo del nascituro? E come avviene il passaggio dal padre alcolista al figlio? Gli esperti hanno spiegato che l’alcol, agendo sull’organismo paterno, ne influenza direttamente il Dna tramite mutazioni, oppure indirettamente tramite meccanismi epigenetici, che sono ancora in fase di studio.
In questo modo, tali alterazioni, potrebbero essere “passate” al figlio durante il concepimento. Inoltre, dallo studio sembrerebbe emergere anche la possibilità che un padre consumatore di alcol possa indurre nei figli una maggiore sensibilità agli effetti gratificanti dell’alcol, con un rischio maggiore di abuso di questa sostanza nell’età adulta. Ma questo punto è ancora oggetto di studio.
Ovviamente si sta parlando dei casi più gravi, come quelli di un padre alcolista. L’aperitivo del venerdì o sabato sera non rientra certo nell’analisi di questo studio!