Finalmente arriva l’estate, e con il caldo, la voglia di alleggerirsi, togliendosi maglie, pantaloni e… scarpe. Sì, perché estate vuol dire anche stare a piedi nudi, o meglio, in infradito! Chi noi non possiede un paio di queste comodissime ciabatte, per andare al mare, in piscina, per stare in casa o per passeggiate in città?
Oggi ne esistono moltissimi modelli, che spaziano da cifre da discount a modelli (e prezzi) più “in”. Anche i materiali di cui sono fatte sono i più svariati: dalla classica gomma, alla tela, al cuoio e così via. Con la loro leggerezza e comodità sono sinonimo di spensieratezza e allegria.
Diffuse già in epoca greca e romana, e presenti, con il nome di “zori” nella tradizione giapponese, l’origine delle moderne infradito si fa risalire al 1962, con le “havaianas” brasiliane (chiamate anche flip-flop negli Regno Unito e negli States). Pare comunque che già un decennio prima, in Nuova Zelanda abbiano fatto la comparsa le prime infradito di gomma, definite “jandals” (= japanese sandals).
Quello che contraddistingue le infradito, come abbiamo detto, è la comodità, ma al tempo stesso, un inconfondibile tocco di stile, sia per le donne che per gli uomini. In particolare, se indossate dalle donne, le infradito riescono ad essere fashion e addirittura sexy, anche senza tacco! Mostrando tutto il piede, infatti, ne mettono in risalto la silhouette affusolata.
Anno dopo anno, le infradito sono diventate le regine dell’estate e un “oggetto” sempre più fashion. Stregati dalla loro linea semplice e dall’indiscussa praticità, infatti, molti stilisti hanno fatto delle “ciabattine da mare” un oggetto di culto. Tanto da farle sfilare anche in passerella con un tocco di alta moda. (Le prime infradito con diamanti e cristalli Swarovsi sono del 1959, a firma di Enzo Albanese). Ad oggi, le più costose sono quelle della Chipkos, disegnate dall’artista astratto David Palmer, che, con i loro 6 grammi di oro eco-friendly, costano ben 18,000 dollari.