Virus respiratorio sinciziale: cos’è e come si manifesta

Con l’arrivo di giugno stiamo finalmente gioendo per le alte temperature nella speranza che con esse circolino meno i virus respiratori che l’hanno fatta da padrone nella stagione invernale: tra tutti il virus respiratorio sinciziale, che ha destato particolare paura in noi genitori.

Ricordiamo tutti la storia di Vittoria Lucia, raccontata da mamma Chiara Ferragni e papà Fedez: a causa del virus respiratorio sinciziale, la piccola è stata ricoverata in ospedale per alcuni giorni.

Purtroppo questa evenienza ha riguardato anche tanti altri bambini, compreso il mio, che ha sviluppato una polmonite.

Capiamo quindi nel dettaglio cos’è il Virus respiratorio sinciziale e cosa fare in caso di contagio.

Cos’è il virus respiratorio sinciziale o RSV?

Il virus respiratorio sinciziale è un virus a RNA, classificato come pneumovirus; scoperto nel lontano 1956, spopola in inverno e primavera, ripresentandosi puntuale ogni anno, creando ansia e spavento tra noi genitori perché può rendersi colpevole di infezioni delle vie respiratorie inferiori, soprattutto per i bambini sotto l’anno di età.

Si tratta di un virus respiratorio molto contagioso, capace di reinfettare più volte lo stesso individuo anche durante la stessa stagione; si stima che almeno il 90% dei bambini contragga questa infezione entro i primi 2 anni di vita.

Il virus respiratorio sinciziale genera un’infezione che può decorrere sia senza sintomi, sia con sintomi da raffreddamento, simil influenzali, o nei casi più severi può sfociare in bronchioliti e polmoniti.

Generalmente attacca le alte vie respiratorie ma, in alcuni casi, riesce a spingersi fino alle basse vie respiratorie; in questi casi, l’aumento fisiologico di muco che il corpo attiva come meccanismo di difesa può ostruire le vie respiratorie e portare alla temuta difficoltà respiratoria e relativo ricovero ospedaliero.

Virus respiratorio sinciziale: un virus stagionale

Il virus respiratorio sinciziale è un virus stagionale che predilige temperature basse e medie che ne garantiscono la sopravvivenza. È perciò maggiormente diffuso tra novembre e marzo, con un picco di concentrazione tra dicembre e febbraio.

Una volta infettato il bambino, il virus rimane in incubazione da 2 a 8 giorni, anche se la media si stima sia 4-6 giorni, e poi diventa manifesto con la comparsa di sintomi.

Virus respiratorio sinciziale: come si diffonde

Il virus respiratorio sinciziale entra nel nostro corpo attraverso occhi, naso, bocca, principalmente trasportato dalle goccioline di saliva emesse dalle persone infette con starnuti e colpi di tosse. È possibile contagiarsi anche attraverso il contatto con oggetti contaminati; il virus, infatti, è in grado di sopravvivere diverse ore su superfici dure come tavoli, maniglie e giocattoli.

Per questo motivo, i bimbi che frequentano nidi e materna ne sono sovraesposti.

Il consiglio, ad oggi, è quello di consultare prontamente il pediatra nel momento in cui il bambino mostri inappetenza, irritabilità o se i sintomi non scompaiono nel giro di alcuni giorni.

Post in collaborazione con Sanofi

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