Ci sono tanti piccoli accorgimenti da applicare durante l’allattamento, sia per il bene della mamma che del bambino: vediamo in dettaglio cosa intendiamo quando parliamo di vasospasmo, come riconoscerlo e soprattutto come agire per affrontarlo e prevenirlo.
Vasospasmo: cos’è?
Il vasospasmo del capezzolo deriva dallo schiacciamento dei vasi sanguigni che irrorano il capezzolo: può essere causato dalla posizione scorretta assunta dal bambino durante l’allattamento oppure da un problema anatomico della bocca dal quale deriva il fatto che il bambino stringe le gengive, causando la costrizione del capezzolo durante la poppata.
Come riconoscere il vasospasmo
Il dolore provocato dal vasospasmo durante e dopo l’allattamento è facilmente riconoscibile poiche’ è molto simile ai dolori che si provano con i geloni, una sensazione di forte bruciore associata alla sensazione di essere trafitta da tanti spilli contemporaneamente. Il dolore non si presenta in maniera continua ma ciclica, è un dolore pulsante che dura anche per parecchio tempo dopo aver concluso la poppata.
Questo succede quando il bambino con le gengive schiaccia il capezzolo, pertanto a fine poppata i vasi sanguigni del capezzolo si dilatano piuttosto velocemente causando bruciore e dolore.
Caratteristiche del vasospasmo
Il vasospasmo dovuto all’allattamento presenta diverse caratteristiche facilmente riconoscibili:
– Il colore del capezzolo cambia repentinamente passando dal bianco (per la mancanza di sangue dovuta allo schiacciamento) al blu al viola, questo accade anche diversi minuti dopo la fine della poppata
– Il capezzolo ha una forma schiacciata, che ricorda la punta a triangolo del rossetto
– Bruciore e sensazione di puntura di spilli
– Il capezzolo diventa ipersensibile, tanto che puo’ essere fastidioso anche soltanto indossare i vestiti o fare una doccia.
Come comportarsi di fronte al vasospasmo
In presenza di vasospasmo è opportuno intervenire nella maniera più efficace e rapida possibile, perchè con i vaso-spasmi diventa impossibile continuare l’allattamento.
Per prima cosa si deve capire con qualche esperto, ad esempio osteopati, logopedisti e psiconeuromotricisti specializzati nei neonati e le problematiche legate all’allattamento in modo da far valutare se il problema dipenda dalla conformazione della bocca del bambino.
Nel frattempo si può anche procedere modificando il posizionamento del bambino durante l’allattamento e provare a modificare il tipo di suzione del bambino agendo con massaggi al volto e alla lingua del bambino, ovviamente sempre da parte di specialisti del settore.
Intanto che si prova ad agire sulla causa del vasospasmo, la mamma che allatta deve comunque alleviare il dolore in attesa dei primi risultati, anche utilizzando farmaci antidolorifici indicati dal pediatra in modo che siano compatibili con l’allattamento.