Una tenera storia di solidarietà e amicizia arriva dall’Ontario, nel Canada. Aveva un estremo bisogno di caffè per restare sveglia e assistere la sua bimba ricoverata in ospedale, ma non poteva lasciarla sola, così Jaiden Cowley ha chiesto aiuto su Facebook ricevendo tantissime risposte di solidarietà.
Era in ospedale con la sua bambina e ha chiesto su Facebook se qualcuno potesse portarle un caffè
Diventare mamma è una delle esperienze più belle della vita, ma può diventare estremamente difficile se la tua bambina è affetta da una grave cardiopatia e il tuo compagno decide di andare via. È quanto accaduto a Jaiden Cowley, single di ventuno anni, madre di Amira, splendida bimba di diciotto mesi.
La piccola purtroppo è affetta da una grave cardiopatia congenita e ha subito già tre operazioni chirurgiche, tra cui un trapianto di cuore. Venerdì notte durante uno dei tanti ricoveri della piccola in ospedale, Jaiden è stata assalita dalla stanchezza ma sapeva di non potersi allontanare dalla bambina. Così, senza troppe speranze, ha chiesto sulla pagina Facebook Mom Squad se qualcuno era disposto a portarle una tazza di caffè.
Mamma Jaiden ha ottenuto il caffè e molte offerte di solidarietà
Come ha successivamente raccontato al portale Today Parents la giovane mamma aveva formulato la richiesta senza troppa convinzione, pensando magari di ricevere risposta da qualcuno già all’interno del Sickkids Hospital di Toronto, invece è rimasta piacevolmente sorpresa. La prima ha rispondere è stata una donna di nome Elizabeth che ha commentato così: “Non sono lontana, cosa ti porto?” e dopo circa mezz’ora la perfetta sconosciuta ha consegnato alla giovane mamma un cappuccino fumante di Sturbucks.
Jaiden non è riuscita a trattenere le lacrime pensando che qualcuno l’avesse raggiunta appositamente con la sua auto per accontentarla. Ma quello è stato solo il primo di tanti piccoli gesti di solidarietà: molte altre madri hanno scritto parole di incoraggiamento per lei e la piccola e una signora ha spedito a Jaiden cinquanta dollari per aiutarla.
Una storia dal finale commovente che ricorda che la vera solidarietà inizia dai piccoli gesti.