Ci risiamo: il vostro piccole piange e strilla durante la notte ed il vostro compagno sembra non accorgersi di niente.
Sonno troppo pesante? Sottile ed astuta strategia? Pura finzione? Tattica sopraffina?
Secondo la scienza, niente di tutto questo: l’abitudine, tutta maschile, di non sentire il pianto del bambino di notte, pare avere radici fisiologiche e non imputabili alla volontà individuale.
L’udito selettivo dei papà
Una recente ricerca tedesca, condotta da un importante centro di medicina molecolare di Berlino, ha infatti evidenziato delle differenze notevoli e genetiche tra l’udito femminile e quello maschile, che potrebbero avere origini dalla nostra natura più profonda ed antica.
In epoca preistorica, infatti, i diversi compiti attribuiti al maschio ed alla femmina, utili alla gestione della comunità, potrebbero aver segnato per sempre la qualità e la predisposizione dei nostri 5 sensi. Soprattutto di quello dell’udito, decisamente il più importante per la sopravvivenza della specie e per la sicurezza di tutta la famiglia, oltre che l’unico ad essere attivo tutto il giorno e tutta la notte, senza soste.
Sarebbe così che, mentre la donna è attenta ai rumori forti e acuti, come quelli di pericolo imminente o di richiamo disperato di uno dei componenti del nucleo familiare, l’uomo, cacciatore e responsabile della difesa, sarebbe più sensibile ai rumori soffusi ed impercettibili, come i brusii, segnale inequivocabile di un intruso o un agguato in vista.
Il pianto del bambino sveglia solo le mamme ?
Il pianto del piccolo, di forte (a volte fortissima) intensità, rientrerebbe, dunque, tra i suoni percepiti spiccatamente dall’udito femminile.
La prossima volta che il vostro bambino si sveglierà di notte piangendo disperato ed il vostro lui rimarrà perfettamente immobile, continuando a dormire beato, provate dunque a concedergli, almeno per qualche istante, l’alibi della scienza.