Spesso accade che un bambino preferisca guardare molte volte lo stesso film: secondo il parere di pediatri e psicologi questo comportamento apparentemente immotivato ha invece una sua spiegazione logica.
Infatti la ripetizione di alcune azioni assume un significato rassicurante in quanto offre sicurezza, permettendo al bambino di rapportarsi in maniera più serena ed equilibrata all’ambiente esterno.
Capacità intellettive ed emozionali dei bambini
I bambini mostrano una minore concentrazione ed un più intenso coinvolgimento emotivo rispetto a quelle degli adulti durante la visione di un film.
Lo soglia di attenzione che un piccolo spettatore dimostra nei confronti di un film è decisamente inferiore rispetto a quella di un adulto, nonostante la trama sia spesso molto semplice e facilmente intuibile.
Non sempre il soggetto è in grado di seguire tutti i collegamenti logici, ma, al contrario, dopo un certo tempo si verifica un calo d’attenzione che di solito coincide con la mancata comprensione della vicenda.
Mentre la tendenza a mantenere la concentrazione risulta deficitaria, la partecipazione emotiva è di gran lunga superiore a quella di un adulto.
È un dato di fatto risaputo che nella prima infanzia la capacità di elaborazione cognitiva si mostra notevolmente inferiore al ritmo delle immagini e dei dialoghi di un film, e, proprio per questo, il bambino può perderne dei passaggi, rimanendo quasi spaesato.
Per rimediare a tale situazione, l’unica possibilità è quella di rivedere più volte i medesimi punti per riuscire a capire tutti i dettagli precedentemente sfuggiti.
Differenze comportamentali tra bambini ed adulti
È evidente il diverso approccio di un bambino rispetto a quello di un adulto nella visione di un film.
Assistendo alla proiezione di un film, il fatto di rivedere continuamente alcune scene, o anche tutte, rappresenta un fattore assai disturbante per uno spettatore adulto, che non potrà fare altro che provare noia ed infastidirsi. Per un bambino invece tale ripetizione si configura come un mezzo per capire meglio le vicende.
Quello che annoia l’adulto, quindi, offre famigliarità e sicurezza al piccolo, che potrà partecipare alla trama serenamente e senza timore di imprevisti o di colpi di scena inaspettati. Anche il semplice ritornello di una canzone che, ad un certo punto del film risveglia un ricordo nella mente del bambino, conferisce tranquillità poiché l’ignoto è sempre fonte di ansia.
Il ruolo dell’iterazione nella mente dei bambini
In una ricerca scientifica condotta dall’università del Sussex su un gruppo di bambini dai 3 ai 6 anni, sono state analizzate le loro reazioni di fronte alla lettura di una medesima storia rispetto a quelle di bambini a cui venivano lette storie sempre diverse.
Il campione preso in esame ha mostrato una capacità espressiva e lessicale molto più perfezionata e completa rispetto all’altro gruppo.
Il ruolo della ripetizione, dunque, si è confermato come molto importante per offrire ai bambini lo strumento più adatto per sviluppare capacità sia cognitive che emotive, evitando pericolosi atteggiamenti di introversione, di chiusura e di fuga dalla realtà circostante.