L’altra sera ho avuto una piccola crisi di pianto. Cose che, suvvia, non nascondiamoci dietro ad un pannolino, abbiamo tutte, ogni tanto. Istanti in cui hai consapevolezza di chi sei, cosa fai, quanto vali. Momenti a cui non sfugge nessuna.
Perché sono istanti da mamma, in cui capisci la direzione che sta prendendo la tua vita. E, il più delle volte, senti di essere invisibile.
È difficile essere genitore oggi. Oggi, in realtà, è un po’ complicato essere chiunque. Tutto così precario, sotto assedio, essere perennemente sereni non è facile. Se così fosse, c’è di mezzo l’immagine che vogliamo dare agli altri. Fidatevi.
L’altra sera, ho pensato al tempo che mi dedico e ho realizzato che non esiste. Ho realizzato come la solitudine di una mamma possa durare anni. Come le amiche diventino pochissime e, spesso, solo rapporti telefonici. Ho realizzato che, per quanto la gestione di mia figlia si basi sulla mia presenza assoluta e costante, sia trasparente al mondo. Come il mio contributo, di mamma perennemente presente, valga nulla agli occhi degli altri.
Frasi come: ma vai a far giocare tuo marito, ne ha bisogno; tua figlia è così brava, non puoi dire nulla, sono pugnali. Sono parole feroci, pronunciate con leggerezza, che non lasciano spazio ad un contraddittorio, tanto una mamma rimane a bocca aperta. Ma come, non si accorge che, chi avrebbe bisogno di uno svago, sono io che non faccio nulla per me? Ma come, non si accorge che se mia figlia è così brava, c’è chi investe tutta sé stessa per lei?
È tosta, tostissima, sentirsi trasparenti, invisibili, perché in fondo, cosa sei, se non una mamma? Una persona che vuole investire il massimo delle proprie energie sui figli, anche se questo porta a posticipare tutto ciò che riguarda sé stessa.
È dura vedere che occhi e bocca sono puntati verso di te, se si tratta di chiedere qualcosa su tua figlia, e come si spostino altrove se si tratta di altri argomenti.
È difficile capire come uscirne, ora che ti senti un po’ a brandelli, tu, così carina e brillante, dal promettente futuro. Ora che il tuo futuro è diventato un presente fatto di giochi, libretti, cartoni animati, passeggini e parco giochi. Ora che, mentre cerchi di rialzare il tiro, sei sempre interrotta, chiamata, tanto cosa avrei mai di così inderogabile, visto che sei una mamma! Una persona invisibile.
È un’impresa impossibile essere una mamma davvero felice, oggi. Se lavori, vivi di sensi di colpa. Se non lavori, non esisti. Se ti concedi di vivere come un papà, la famiglia non si regge. Se reggi la famiglia, sei solo una mamma. Mamme contro mamme, poi, un continuo. Alla ricerca di chi sia la migliore, la più giovane, la più figa, quella che è riuscita meglio nel trovare l’equilibrio!
Sono istanti che vanno e vengono. Quando arrivano ti sfasciano il cuore. Quando se ne vanno, sei felice nel guardare i tuoi figli. Sono momenti che fanno male, suvvia, ammettiamolo.
Quant’è vero!
Verissimo