La tiroide svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo neuro cognitivo dei bambini. Per aiutarla a svolgere il suo compito nel migliore dei modi è possibile iniziare a mettere in atto una serie di accortezze già a partire dalla gravidanza con l’alimentazione corretta ed eventualmente con un’integrazione di iodio sotto stretto controllo medico qualora fosse necessario.
La carenza di iodio
Una carenza di iodio, seppur assai moderata, ha una forte influenza sul quoziente intellettivo dei bambini che può addirittura ridursi dai 10 ai 15 punti.
La tiroide è una ghiandola posta alla base del collo che ha una caratteristica forma a farfalla. È un po’ la centralina energetica del corpo e ha lo scopo di produrre ormoni che agiscono poi su tutti gli organi e i tessuti del corpo. La sua funzione è fondamentale soprattutto durante la fase di sviluppo del cervello del bambino prima e dopo la nascita.
Se la mamma in gravidanza o durante la fase dell’allattamento è affetta da un’importante carenza di iodio, il bambino può essere interessato da un ritardo importante neuro cognitivo in grado di causare danni permanenti e irreversibili.
Al di sotto dei sei anni, il fabbisogno giornaliero di iodio è di 90 microgrammi, dai 6 ai 12 anni sale a 120 microgrammi mentre per una donna in dolce attesa il fabbisogno sale a 250 microgrammi al giorno.
Dove trovare lo iodio? Questo minerale può essere reperito nel pesce e in tutti gli alimenti che arrivano dal mare. Nei paesi dell’entroterra si tende a consumare poco pesce e i prodotti agricoli ne contengono percentuali irrisorie già che il terreno ne contiene poco. La popolazione così spesso soffre di importanze carenze di iodio che influiscono sullo sviluppo del cervello in maniera negativa.
Come proteggere la tiroide dei bambini
La tiroide è un organo fondamentale ma al contempo molto delicato. La carenza di iodio nell’organismo ha un effetto deleterio sul suo corretto funzionamento soprattutto nei bambini molto piccoli. Cosa fare dunque per evitare questo problema così importante?
Dal 2005 in Italia, ogni punto vendita deve avere anche il sale addizionato con lo iodio. Il consumo di sale iodato aiuta notevolmente a tamponare le carenze nell’alimentazione quotidiana. Le mamme in gravidanza dovrebbero consumare frequentemente pesce così come dovrebbe essere somministrato almeno tre o quattro volte a settimana lo stesso alimento ai bambini a partire dall’età dello svezzamento.
Dal 1992 i neonati vengono sottoposti entro le 72 ore di vita a un apposito screening per verificare l’eventuale presenza dell’ipotiroidismo congenito. Mediante il prelievo di sangue dal tallone è possibile verificare nell’immediato la concentrazione nel sangue di TSH ovvero l’ormone prodotto proprio dalla tiroide.
Se la mamma già prima dell’inizio della gestazione soffre di ipotiroidismo, il ginecologo prescriverà un’integrazione a base di iodio adeguata alle proprie necessità. Il sovraddosaggio di iodio assunto mediante integratori è molto pericoloso e può causare gravi intossicazioni sia alla mamma che al feto. Ecco perché ogni introduzione di iodio reperibile in farmacia deve essere attentamente valutata da un medico.