La terza dose di vaccino anti Covid-19 è somministrabile anche alle donne incinte. È quanto è emerso dagli ultimi studi relativi al crescere dei casi e all’incidenza sempre più frequente in pazienti anche di giovane età. Chiaramente data la condizione particolare in cui le prossime mamme si trovano l’Istituto Superiore di Sanità ha diramato una serie di raccomandazioni e di utili consigli su come e in che termini approcciare il richiamo vaccinale in fase di gravidanza o allattamento.
Perché sì al vaccino per le donne incinte
L’Iss ha raccomandato di completare il percorso vaccinale in due o tre dosi anche per donne in gravidanza che si trovano nel secondo e terzo trimestre: “ad oggi sono ancora poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre pertanto le donne che desiderino vaccinarsi in questa epoca gestazionale devono valutare rischi e benefici insieme a un sanitario”.
L’aumento dei casi riportati dalla cronaca nazionale, e i continui studi di settore hanno infatti evidenziato come il rischio per individui di sesso femminile in condizioni di attesa risulti nettamente più alto qualora esse contraggano il virus, specie se in variante Delta.
L’aumento complessivo dei casi, la circolazione accresciuta tra individui di più giovane età, e la morbosità elevata delle ultime varianti inducono gli esperti a consigliare anche per pazienti in gravidanza il ricorso al così detto booster, ovvero al richiamo numero due o tre del normale ciclo vaccinale. La somministrazione del richiamo mette dunque al riparo da sintomi di elevata entità e dalla possibilità di sviluppare complicanze e malattie secondarie da Covid.
È ancora l’Istituto Superiore di Sanità a confermare che per il nascituro non sono riscontrabili conseguenze negative qualora la mamma scelga di completare la vaccinazione con il previsto richiamo. Anzi segnalazioni scientifiche dimostrano come in gravidanza e allattamento il vaccino non esponga il feto o il bimbo a rischi, ma permetta piuttosto una trasmissione degli anticorpi che non compromette il successivo calendario vaccinale del piccolo. Non è necessario quindi interrompere l’allattamento del proprio neonato.
Le regole per vaccinarsi in gravidanza
Proprio per la condizione delicata e potenzialmente più a rischio in cui si trovano le future mamme sono state indicate dall’Iss alcune fondamentali regole da tenere ben presenti per la corretta somministrazione del booster vaccinale. Occorre ad esempio che siano trascorsi almeno i consueti cinque mesi dal primo ciclo di vaccino, i dosaggi devono inoltre rispettare alcuni specifici e precisi parametri, anche il consulto con il proprio medico o con un sanitario esperto può senza alcun dubbio garantire maggiore sicurezza per quanto concerne la modalità e le tempistiche di somministrazione. Buona possibilità è ad esempio quella di ricorrere al richiamo vaccinale nel momento in cui si opta per le vaccinazioni pre-parto per influenza e pertosse.