Streptococco nei bambini: sintomi e cure

Lo streptococco è un batterio di diverse specie che provoca delle infezioni in base alla zona dell’organismo che attacca. Nei bambini è abbastanza comune: si contagiano tra loro all’asilo e alla ludoteca. Vediamo insieme i principali sintomi e le differenze tra la specie A e la specie B.

A cosa è dovuto lo streptococco?

È un batterio che si contagia con molta facilità. Basta una risata, uno starnuto, un bicchiere da cui si beve inavvertitamente. Si diffonde tramite delle gocce aeree nel momento in cui il bambino infetto fa uno starnuto o dà un colpo di tosse. I bambini se lo contagiano anche perché toccano oggetti che poi mettono in bocca. È un’infezione che si annida principalmente nella gola e che nei bambini è difficile da riconoscere, perché può essere frainteso come un normale male di stagione.

Streptococco: incubazione

Lo streptococco ha terra fertile nel naso e nella gola, si disperde con delle goccioline respiratorie. Dalla facile trasmissione, soprattutto nei bambini piccoli, può essere contagioso fino a tre settimane dalla sua comparsa se non viene curato con degli antibiotici specifichi prescritti dal pediatra.

Streptococco sintomi: come riconoscerlo

I sintomi dello streptococco dipendono dalla specie che si contrae. Se di gruppo A (Streptococcus piogene) si parla di streptococco beta emolitico.

Tra i sintomi più comuni ci sono il mal di gola e la tonsillite, la febbre e il mal di testa, la faringite e le placche alla gola o delle infezioni alla pelle, fino ad arrivare ad infezioni più complesse, come la scarlattina.

Lo streptococco di gruppo B (Streptococcus agalactiae), invece, è più pericoloso perché porta malattie come meningite, artrite settica, endocardite, setticemia. In gravidanza diventa un problema perché durante il parto può essere trasmesso al neonato con conseguenze molto gravi per i suoi primi giorni di vita.

Riconoscerlo non è semplice, soprattutto se il bambino ha un mal di gola o la comune febbre. Per scongiurare il pericolo dello streptococco nei bambini l’unica soluzione è fare un test o un esame colturale della gola.

Il test si effettua tramite un semplice tampone che può dare esito positivo o negativo. Se il test risulta negativo ma il pediatra ritiene che ci siano elementi per una diagnosi di streptococco, dopo aver effettuato il tampone , si procede con l’esame colturale.

Come si cura lo streptococco

In caso di esito positivo da streptococco, il mal di gola o qualsiasi sintomo causato da questo batterio deve essere curato tramite antibiotici. La cura va prescritta dal pediatra di famiglia e il bambino va tenuto riservato: non va mandato all’asilo o alla ludoteca. La guarigione è abbastanza rapida, ma è meglio che il bimbo resti in casa per guarire più velocemente.

Streptococco beta emolitico

Lo streptococco beta emolitico di tipo A è quello che colpisce la gola e il naso. Si contagia anche con uno starnuto e può portare a una faringite. I sintomi più comuni sono la gola arrossata, le placche, la difficoltà a deglutire, le tonsille gonfie.

Streptococco in gravidanza

E se colpisce la donna in gravidanza? Anche in questo caso, lo streptococco di tipo A si manifesta con delle infezioni alla gola che portano catarro denso o tosse grassa.

Lo streptococco beta emolitico di tipo B (SGB), invece, si manifesta nel tratto vaginale e in gravidanza, soprattutto dopo il primo trimestre, diventa pericoloso perché può essere trasmesso al feto durante il parto. Questo è uno dei motivi per cui alla donna incinta viene prescritto il tampone vaginale intorno alla 28esima settimana di gravidanza, che attraverso il prelevamento delle cellule rileva se è in corso un’infezione da streptococco.

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