La stomatite è un disturbo che colpisce il cavo orale e può essere molto fastidiosa per i più piccoli. La loro soglia del dolore, infatti, è più bassa rispetto a quella degli adulti e questo problema per loro può rappresentare un grande disagio.
Stomatite aftosa: cos’è e come si trasmette
Quest’infezione può presentarsi sotto diverse forme, erpetica allergica e batterica, ma la più comune nei piccoli pazienti è la stomatite aftosa. Si tratta di piccole vescicole dolorose di colore biancastro (simili ad afte) che si formano nella mucosa del cavo orale e vicino alle labbra, e spesso associate a febbre. E’ bene specificare che queste formazioni vescicolari possono essere trasmesse nel resto del corpo (viso, collo, torace) con molta facilità, quindi, cercate di impedire a vostro figlio di succhiarsi il pollice o portarsi le mani in bocca.
La stomatite aftosa in genere si trasmette per via aerea o attraverso le goccioline di saliva, sia per contatto diretto che indiretto con il bambino colpito dal virus. Pertanto è fondamentale non utilizzare gli stessi asciugamani o le stesse stoviglie ed evitare contatti troppo ravvicinati con altri bimbi.
Stomatite aftosa: prognosi e trattamento
L’incubazione di questa malattia, in genere, può variare da un minimo di 2 a un massimo di 12 giorni, ma il contagio può avvenire da un paio di giorni prima della comparsa delle bollicine fino alla loro totale remissione. La stomatite aftosa, tuttavia, non dura più di 7-10 giorni, durante i quali il bambino dovrà bere molta acqua e succhi di frutta (per impedire la disidratazione) e consumare cibi freddi (yogurt, gelati, latte e cibi semiliquidi, che sono facili da deglutire e non richiedono masticazione).
Generalmente l’infezione regredisce spontaneamente senza intervenire con cure specifiche. Tuttavia, può essere molto utile ricorrere al propoli (da nebulizzare sulle vescicole), al miele, ai fermenti lattici vivi e ad alimenti ricchi di Vitamina C, utili per accelerare il processo di guarigione.