Due rivoluzionari interventi per curare la spina bifida sono stati eseguiti di recente a Milano su dei feti ancora in utero: attraverso delle operazioni di chirurgia mininvasiva adesso il centro lombardo si pone all’avanguardia in Europa nella lotta a questa malformazione neonatale.
Spina bifida curata in utero
Due interventi su dei feti alla 25esima settimana di gravidanza sono stati eseguiti al Policlinico di Milano per curare quella malformazione neonatale del midollo (e consistente nella chiusura di una o più vertebre) nota come spina bifida.
Come è stato sottolineato non solo dalle équipe che hanno eseguito le due operazioni ma anche da alcune pubblicazioni di settore, si tratta di un evento rivoluzionario e che in futuro porrà il capoluogo lombardo come centro di eccellenza nella cura di questa patologia dal momento che sono state utilizzate delle tecniche mininvasive direttamente nell’utero delle mamme.
Inoltre, stando a quanto è stato reso noto dalla struttura sanitaria, i due interventi sono perfettamente riusciti ma ora toccherà attendere la fine della gestazione e il follow-up dei neonati nei primi mesi di vita per confermare il successo di questo tipo di operazione.
Chirurgia mininvasiva con strumenti sottilissimi
In realtà, già in passato si era provato a intervenire per risolvere determinati difetti nel grembo materno ma spesso erano molto delicati e comportavano dei rischi anche per lo stesso feto durante l’apertura: la tecnica rivoluzionaria che è stata sperimentata presso il Policlinico di Milano invece si basa sull’utilizzo di strumenti sottilissimi (si parla di circa 3 millimetri di spessore) e ricorrendo a un monitoraggio ecografico per evitare qualsiasi rischio sia alla mamma, sia al nascituro.
Certo, non si è trattato di interventi semplici e pare che nei prossimi giorni verrà eseguito anche un terzo sull’onda dei successi ottenuti: le prime operazioni infatti sono durate oltre cinque ore e hanno coinvolto non solo le équipe di cui sopra ma anche chirurgi pediatrici e fetali, tanto che alcuni dei medici si sono recati precedentemente in Brasile per confrontarsi con una luminare nel campo della spina bifida.