Non avrete di certo difficoltà a immaginarvi le solite e ben confezionate merendine industriali che tanto abbondano sugli scaffali dei supermercati quanto fanno la felicità dei vostri bambini nei momenti in cui hanno fame. Eppure, come ben sappiamo, le merendine non sono il non plus ultra della salubrità e tanto meno sono raccomandate nella piramide alimentare dei più piccoli.
Eppure, se vogliamo analizzare attentamente i dati sulle condizioni di peso e sovrappeso dei bambini italiani incrociandole con quelli relativi al consumo di merendine emerge chiaramente che il maggior consumo di merendine non è associato a un rischio di obesità e sovrappeso.O almeno secondo l’interpretazione che viene fornita dalla Aidepi, l’associazione dell’industria dolciaria italiana, che – di necessità virtù – si trova ad assolvere con formula piena le merendine industriali.
Secondo la lettura dei dati fornita dall’Aidepi, i bambini del Nord Italia consumano più merendine di quelli che abitano nel Sud del Belpaese (2,2 chili pro capite annui contro 1,6 chili), ma statisticamente sono meno in sovrappeso (25% dei bimbi fra i 7 e i 10 anni contro il 38%).
Insomma, l’essere in sovrappeso nell’età infantile non è colpa delle merendine, ma dello stile di vita condotto, dell’attività fisica svolta, nonché della quantità di frutta e verdura consumata. Indubbiamente vero: lo star bene dipende da più fattori, come quelli appena citati, che messi insieme e ben dosati ci danno un buon mix di salute, a tutte le età.
È anche vero che una merendina ogni tanto non ha mai ucciso nessuno, ma è compito di noi genitori evitare che la merendina divenga un’abitudine e una regola sulle nostre tavole.
Il contenuto di ciascuna merendina possiamo leggerlo sulle confezioni e, in tutta onestà, per valori nutrizionali non credo che possa gareggiare con un buon frutto, decisamente più raccomandabile a merenda e a colazione.