In Francia il magazine “60 Millions de consommateur” ha pubblicato un reportage riguardante i prodotti destinati ai neonati (tra cui pannolini, creme e salviettine umidificate) i cui risultati hanno destato molta preoccupazione: infatti, dei 155 campioni analizzati un terzo risulta contenere sostanze tossiche o irritanti per i bimbi, se non addirittura in alcuni casi anche fenossietanolo e residui di glifosato.
Lo studio shock del magazine francese
Sostanze irritanti, fragranze allergizzanti, composti tossici e persino residui di glifosato e fenossietanolo: letta così, questa lista a tutto farebbe pensare tranne che ai residui rinvenuti, da uno studio, in alcuni prodotti per neonati attualmente in commercio sul mercato francese.
A rivelarlo è stato un reportage della rivista “60 Millions de consommateur”, da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei consumatori e che ha mostrato risultati shock per quanto riguarda i residui tossici presenti nei più comuni pannolini, creme per bebè e salviettine umidificate.
La ricerca ha preso in esame 155 prodotti dei più importanti marchi transalpini e non, un terzo dei quali è risultato essere potenzialmente pericoloso per la salute dei neonati: si pensi ad esempio che gli esami di laboratorio hanno rilevato tracce di glifosato, una sostanza che compromette il sistema polmonare del bimbo, causando anche fastidiose irritazioni della pelle.
I pericoli nascosti nei prodotti per i neonati
Nel riprendere la ricerca apparsa su “60 Millions de consommateur”, nonostante alcuni media francesi abbiano parlato di “pannolini al glifosato”, va detto che le percentuali di questi composti chimici erano comunque abbastanza basse, ma questo non fa venire meno l’allarme per i rischi in cui può incorrere un bimbo.
Inoltre, un altro punto critico emerso è quello che le suddette sostanze spesso non sono indicate nelle etichette sulle confezioni, impedendo ai genitori di poter scegliere consapevolmente un prodotto a scapito di un altro, soprattutto se è meno pericoloso per il neonato.
Infine, a finire sotto accusa è pure la presenza di fenossietanolo (nel 2012 l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza dei Prodotti Sanitari aveva già raccomandato che questo conservante non fosse usato nei prodotti per i bambini) e altri allergeni presenti ad insaputa dei consumatori nei trattamenti idratanti.