Quando nasce un bambino può capitare di sentirsi dire dal medico pediatra dell’ospedale che c’è la presenza di un piccolo soffio fisiologico o innocente.
Ma di che cosa si tratta? È necessario allarmarsi?
In realtà quando si parla di soffio è importante fare un distinguo tra soffio fisiologico e soffio patologico: oggi però affronteremo la prima tipologia.
Che cos’è un soffio?
Facciamo un passo indietro: cos’è un soffio? Quando il sangue scorre e la sua velocità per un qualsiasi motivo aumenta, portando il flusso a diventare turbolento, ci troviamo di fronte alla possibilità che si formino dei vortici. Essi generano un rumore detto soffio.
Ci sono delle situazioni in cui è normale avvertire dei soffi, ad esempio se ci troviamo davanti ad un torace sottile dove il cuore è più vicino al fonendoscopio, come può essere quello del neonato o del bambino: quindi il rumore sentito in questo caso è detto fisiologico.
Soffio fisiologico
Il soffio fisiologico si distingue in sistolico e diastolico: i primi si verificano quando il cuore si contrae, i secondi quando si rilassa. I soffi possono essere classificati in base all’intensità di rumore: un soffio 1 su 6 è appena udibile, 6 su 6 è molto intenso e quindi va controllato.
I soffi innocenti o fisiologici, non sono in realtà legati ad una malattia cardiaca ma si verificano ad esempio quando il sangue scorre più velocemente, o appunto perché la parete toracica del bambino è più sottile e quindi permette di sentire i rumori in maniera più forte, o anche quando i bambini hanno la febbre.
Cosa dobbiamo fare quindi se il pediatra dice di aver sentito un soffio al cuore? Anche se la prima reazione naturale è quella di allarmarsi, dobbiamo rimanere assolutamente calmi se si tratta di un soffio fisiologico. Infatti al massimo il dottore consiglierà un controllo più in là negli anni, per vedere se il soffio è ancora presente nel soggetto.
Nel prossimo articolo legato sempre al tema del soffio del cuore tratteremo invece quello patologico.