21 dicembre 2023 –
Samantha, una donna inglese senza figli, ha deciso di lasciare il suo lavoro dopo trent’anni di carriera, ha scatenato una rivoluzione silenziosa nel mondo del lavoro. Dice di essere “stanca di dover lavorare al posto delle mamme durante le feste o quando hanno i figli malati“.
La sua storia, in un’intervista esclusiva al Daily Mail, non è solo una dichiarazione di stanchezza, ma una sorta di sfida contro un sistema che secondo lei talvolta ignora le esigenze di chi non ha figli.
La critica di Samantha ad un mondo che discrimina chi è senza figli
Con il suo articolo pubblicato sul Daily Mail, Samantha ha scatenato un acceso dibattito. La sua intervista provocatoria ha dato voce a tutto l’universo delle persone che non hanno figli, per scelta o meno.
Nel suo messaggio, Samantha sottolinea di non voler privare i genitori dei loro diritti, ma richiama l’attenzione sulla necessità di maggior considerazione per le persone senza figli, che lo siano per scelta o meno.
Lei stessa, alle prese con la cura dei genitori anziani, evidenzia l’importanza di un trattamento equo sul lavoro, che tenga conto delle diverse esigenze familiari e personali di ogni individuo, al di là dello stato civile, il genere o lo stato di famiglia. La sua personale battaglia per un bilanciamento più giusto tra vita professionale e privata è un invito a una riflessione più ampia sull’equità sul posto di lavoro.
La decisione di Samantha e il peso dei sacrifici invisibili
Esasperata dal costante sacrificio richiesto per sostituire le colleghe durante le festività e le loro assenze per figli malati, Samantha ha preso la difficile decisione di lasciare il suo impiego come responsabile di punto vendita in un negozio di cosmetici di lusso.
Questa scelta, dopo trent’anni di carriera segnati da dedizione e sacrifici personali non riconosciuti, mette in luce una problematica comune tra i lavoratori senza figli.
Nel suo racconto, Samantha si è sentita discriminata rispetto alle colleghe mamme: lei non può assentarsi nel periodo di intenso lavoro durante la vigilia di Natale e a Santo Stefano e deve coprire anche gli assenti. Secondo lei questo evidenzia la mancanza di considerazione per le esigenze di chi non ha figli nel mondo del lavoro.
Il network delle non-mamme
Dopo il licenziamento, Samantha ha sperimentato un nuovo inizio. Grazie alla grande risonanza del suo sfogo, e grazie anche ai risparmi accumulati durante la pandemia, ha potuto permettersi di non lavorare.
“Le donne senza figli devono essere prudenti perché noi non abbiamo un equivalente del congedo di maternità retribuito” spiega Samantha.
Quest’anno, Samantha si gode finalmente il Natale, trascorrendo tempo di qualità con la famiglia.
Mentre non ha ancora un piano definito per la sua carriera futura, il tempo libero le ha dato l’opportunità di creare una nuova community, thenonmumnetwork (“il network delle non mamme” ndr), per supportare e promuovere l’uguaglianza per le donne senza figli.