Scuole chiuse: sono davvero vacanze per i bimbi?
Gli scolari e studenti delle scuole primaria e secondaria hanno già sentito il suono della loro ultima (e tanto attesa) campanella, così come i piccoli alla scuola dell’infanzia. Per tutti, quindi, è tempo di vacanze, vacanze e vacanze o forse meglio di centri ricreativi in oratorio per molti, campus estivi per tanti altri e diverse altre attività proposte da centri sportivi per far trascorrere l’estate in città, prima che mamma e papà riescano finalmente ad andare in ferie.
E poi, una volta arrivati al mare, eccoci pronti con l’animazione, i tornei e tutte le attività che lo staff del villaggio propone, mentre per i più piccini non mancheranno i baby club e le loro educatrici a riempire le loro giornate. Riusciamo ancora ad avere il coraggio di chiamarle vacanze?
Spazio dedicato alla noia: ai bambini fa bene
Forse no e, secondo gli esperti, potrebbe essere un male: nella ricerca (a volte spasmodica) di impiegare proficuamente tutto il tempo a disposizione dei nostri ragazzi con attività formative e creative abbiamo piano piano eliminato lo spazio dedicato alla noia.
Eppure, la noia è una grande maestra per i nostri figli: chi di noi non ricorda quali idee, quali spunti siano nati dai lunghi pomeriggi della nostra infanzia? Non aver nulla da fare è un motore unico per sviluppare la creatività dei bambini, ma anche per aver tempo per rendersi conto di quello che piace e di quello che non piace fare, per fermarsi a contemplare la vita, per assaporarne la grandezza e non solo per vivere la giornata come un interminabile successione di impegni da portare a termine.
Ecco, quindi, per noi genitori che psicologi ed esperti ci suggeriscono di mettere nel planning di questa estate anche la giusta dose di noia: non riempite fittamente la giornata dei ragazzi, ma lasciamo dei momenti in cui siano loro a dedicare come “ingannare” il tempo, mettendo in gioco tutte le loro risorse creative ed inventive.