Forse non lo sapete, ma in molti Paesi del mondo, Italia compresa, esistono alcuni nomi vietati, che non si possono dare ad un bambino. I nomi “proibiti” sono diversi a seconda dello Stato, ma tutti sono d’accordo nel negare ai genitori la possibilità di affibbiare ai figli nomi improbabili, che potrebbero farli vergognare una volta cresciuti.
Nomi vietati: come funziona in Italia
Anche se esistono delle leggi per impedire che i bambini vengano chiamati con nomi inadatti, l’ufficiale dell’anagrafe non può più rifiutare di registrarli, come accadeva in passato. Se il nome non è adatto, sarà la Procura a disporre l’obbligo di cambiarlo.
Ma quali sono i nomi assolutamente vietati?
Innanzitutto il nome del padre del bambino, se è ancora in vita: sono bocciati, quindi i Bobby Junior II, III e IV che piacciono tanto ai nostri amici d’oltreoceano; ma anche i nomi di una sorella o di un fratello vivente, e i cognomi dati come nomi, sono vietati. La legge, inoltre, dice chiaramente che è vietato assegnare ai bambini nomi “suscettibili di limitare l’interazione sociale e di creare insicurezza“.
È stata cancellata nel 2000, invece, la legge che non consentiva di dare ai neonati nomi geografici.
I nomi vietati all’estero
Anche all’estero esistono delle regole che vietano di chiamare i bambini appena nati con determinati nomi. La Svezia, ad esempio, ha dovuto bloccare alcuni genitori che volevano chiamare i figli come i loro beniamini, evitando dei futuri Superman e Metallica.
La Francia, invece, ha evitato che una bambina venisse chiamata come la popolare crema di nocciola che ci piace tanto, cioè Nutella. In Cina una coppia di genitori voleva chiamare il figlio come il simbolo della chiocciola “@”, perché il termine cinese per questo simbolo ha un’assonanza con “amalo”.
Il Messico, invece, ha stilato la sua lista di nomi partendo da quelli già presenti in anagrafe: niente più Robocop, quindi, tra i futuri cittadini messicani!
Voi future mamme che nome avete deciso per il vostro bambino?