Salute dei figli: una responsabilità principalmente delle madri

In Italia, la responsabilità della cura dei figli è maggiormente a carico delle madri: il 91% delle madri afferma di gestire attivamente - da sole o insieme al partner - la salute dei figli, svolgendo attività come contattare il medico e organizzare i vari controlli sanitari.

12 dicembre 2023: La salute dei bambini rappresenta una delle maggiori preoccupazioni per ogni genitore.

Ma in che modo le famiglie italiane si prendono cura di questo aspetto?

Questo è il fulcro dell’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, che, in collaborazione con Nomisma, ha sondato un campione rappresentativo della popolazione italiana.

L’indagine, di tipo CAWI, è stata realizzata da Nomisma nel febbraio 2023 su 1.200 individui, selezionati in base a età (18-75 anni), sesso e area geografica, con un focus particolare sulle province di Milano, Torino, Padova, Bologna e Napoli.

La cura dei figli è responsabilità delle madri

Uno dei risultati più evidenti dell’indagine è che in Italia la cura dei figli rimane una responsabilità principalmente delle madri.

Il 91% delle madri intervistate da UniSalute afferma di occuparsi attivamente della salute dei figli, sia individualmente che insieme al partner, ad esempio contattando il medico o organizzando controlli sanitari.

Al contrario di quanto viene detto dalla madri, solo il 45% dei padri dichiara di prendersi cura di queste necessità familiari.

Generalmente, solo nel 35% delle famiglie tale responsabilità è condivisa equamente tra entrambi i genitori, evidenziando una significativa disparità di genere che pone un maggior onere sulle donne

Al di là di chi gestisce specificamente la salute dei bambini, in caso di malattia, il pediatra di famiglia rimane il principale punto di riferimento: il 56% delle famiglie si affida sempre (30%) o frequentemente (26%) a lui.

Tuttavia, circa un terzo delle famiglie (32%) si rivolge occasionalmente anche a un pediatra privato.

Fonte: Unisalute.it

I motivi per cui ci si rivolge al pediatra privato

Tre principali motivazioni spingono le famiglie verso i pediatri privati:

  • Tempi di attesa ridotti, come indicato dal 34% del campione.
  • Maggior facilità di comunicazione con il medico, sottolineata dal 32% degli intervistati.
  • Possibilità di effettuare visite a domicilio, citata nel 31% dei casi.

La limitata disponibilità di visite a domicilio è percepita come la principale lacuna nella sanità pubblica (54% del campione), seguita dalla mancanza di disponibilità per visite nei fine settimana (51%) e dalle difficoltà nel contattare il pediatra e programmare controlli (36%).

Inoltre, secondo il sondaggio, per alcuni controlli più specialistici si preferisce optare per il settore privato: nell’ultimo anno, ad esempio, solo il 20% delle famiglie ha effettuato una visita oculistica per i figli attraverso il servizio pubblico

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