Il momento della nascita dovrebbe essere vissuto nell’atmosfera più intima possibile.
Mamma e bambino vivono in quell’occasione un momento unico che dovrebbe avere il massimo rispetto e dovrebbe essere condiviso solo dal nucleo familiare ristretto, papà e altri eventuali figli.
Invece quello che accade è totalmente agli antipodi.
L’ambiente degli ospedali, o meglio, della maggior parte di essi, è totalmente contrario alla nascita. Luci che illuminano a giorno, caos, via vai di gente e, cosa peggiore, di parenti nelle camere. Molti ospedali hanno provato a regolamentare questa impietosa pratica, tuttavia ancora molto è da fare.
Purtroppo la nascita è vissuta con esagerato egoismo da parte degli adulti che, seppur comprensibilmente felici, dovrebbero fare un passo indietro e favorire contatto e conoscenza tra madre e figlio.
Proprio subito dopo la nascita il bambino dovrebbe essere lasciato solo con la madre.
Dovrebbe poter stare a contatto col suo corpo, trovare i seni e attaccarsi per succhiare. Dovrebbe riempire le sue piccole narici dell’odore di mamma, e viceversa. Dovrebbe potersi instaurare quel legame fortissimo che corrisponde allo stato dell’esogestazione.
A noi non sembra, ma nascere è un piccolo trauma. Pensate al nuovo arrivato che per nove mesi ha vissuto in un ambiente protetto da luci e rumori. Essere catapultati in mezzo al caos e alla confusione sarebbe uno shock anche per noi.
Invece niente, la piccola stanza dell’ospedale si riempie di gente, il bambino viene passato di braccio in braccio che nemmeno una palla di rugby.
Eppure basterebbe un po’ di buonsenso per capire che il bambino va lasciato in braccio alla mamma, ammirato, ma non toccato, anche e soprattutto per una questione d’igiene e di sicurezza.
Il piccolino, infatti, non ha ancora sviluppato un sistema immunitario capace di proteggerlo da eventuali virus e batteri e ancora il latte di mamma non ha dato il suo prezioso contributo. Ma non solo, odori luci e suoni possono confonderlo, distrarlo da quello che è il suo principale obiettivo: nutrirsi. Non a caso gli animali se i loro cuccioli vengono toccati li nascondono.
Insomma, se un vademecum della nascita, una sorta di galateo, dovesse essere scritto, al primo posto vi sarebbe la buona norma di non prendere in braccio il neonato!