La rosolia è una malattia esantematica causata dal Rubivirus appartenente alla famiglia dei “Togaviridae”, colpisce in età pediatrica e si presenta con i seguenti sintomi: dopo un periodo di incubazione di 20 giorni si manifesta con esantema, febbre moderata, ingrossamento dei linfonodi nucali e laterocervicali, in qualche caso raro la malattia non presenta sintomi e in altri casi si hanno solo febbre e linfonodi ingrossati ed infiammati.
In età pediatrica la malattia ha un decorso benigno ed è quindi un bene averla già avuta, specialmente per le donne.
Le complicazioni della rosolia in gravidanza
La rosolia è una malattia pericolosissima in gravidanza, se la donna non è immunizzata e viene contagiata dalla rosolia può trasmetterla al feto nel 90% dei casi con conseguenze molto gravi. L’insorgenza di un aborto spontaneo diventa una dolorosa probabilità e la malattia può causare invalidità e danni irreversibili al neonato.
Bisogna quindi tenere presente che la rosolia si può prendere in qualsiasi periodo della gravidanza e in ogni periodo può avere conseguenze diverse.
Il virus della rosolia veniva solitamente indagato tramite il cosiddetto TORCH test, un importante screening effettuato in gravidanza contro virus e altri agenti patogeni che possono causare infezioni congenite pericolose per il feto. Tuttavia, le recenti linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità hanno reso lo screening della rosolia non più necessario.
La rosolia può essere trasmessa al feto durante la fase virale attraverso la placenta, fino alla 4° settimana la placenta non c’è ancora quindi la trasmissione del virus è pressoché impossibile, ma se questo dovesse verificarsi si andrebbe incontro ad un aborto.
Nella 5° settimana il contagio diventa più probabile vista la formazione dei vasi sanguigni, questo può portare all’aborto o a gravi displasie.
Nella 16° settimana essendo le cellule in stato di attività di replicazione e quindi molto più esposte al contagio si possono avere conseguenze come cataratta, malformazioni cardiache, sordità.
Più si va avanti con la gravidanza più danni può subire il feto: trombocitopenia, polmonite, rubeola espansa o rubeola circoscritta ad un solo organo.
Nel caso in cui la gravidanza venga portata a termine senza complicazioni ma il feto non sia riuscito ad espellere il virus, allora il neonato presenterà i sintomi della rosolia fetale.
L’importanza delle vaccinazioni prima della gravidanza
Per questo motivo è importantissimo sapere se si è già stati contagiati dalla rosolia in età pediatrica, in caso contrario esami tempestivi dal momento del concepimento possono aiutarvi, se avete in programma di avere un bambino vaccinatevi e attendete almeno tre mesi prima di tentare una gravidanza.
La prevenzione è importantissima perché purtroppo non esiste alcuna terapia specifica per l’infezione in atto, e in ogni caso non c’è modo di prevenire il contagio se la gravidanza è in atto. In ogni caso alla nascita il bambino deve essere sottoposto ad esami accurati come esami cardiologici, esami audiologici, esami oculistici e neuropsichiatrici, in modo da individuare sintomi e problemi.