E’ riuscito il trapianto di midollo osseo per Alex, il bambino la cui condizione di salute era salita agli onori della cronaca qualche mese fa. Il bimbo è affetto da una rara malattia genetica che si sarebbe potuta curare solo con un midollo compatibile.
Operato all’ospedale Bambin Gesù di Roma, sta reagendo bene alle cure e nei prossimi giorni potrà essere dimesso. Un miracolo per i genitori che non riescono a contenere la gioia: “Siamo rimasti molto colpiti dall’empatia e dall’impegno del personale di quest’ospedale. Speriamo che continuino le attività di sperimentazione ed evoluzione medica. Abbiamo raggiunto la vetta dell’Everest e speriamo di riscendere“, queste le parole del padre di Alex.
Alex sta bene, trapianto riuscito: la gara di solidarietà per il piccolo
Il caso di Alex era diventato famoso in Italia grazie all’appello che fecero i genitori per trovare un donatore compatibile.
Il piccolo era in cura in Inghilterra e aveva potuto beneficiare di un farmaco salvavita che gli ha consentito di non doversi sottoporre alla chemio. Serviva, però, un donatore compatibile affinché potesse salvarsi. Così i genitori, grazie anche al potere di divulgazione dei social, hanno chiesto supporto al popolo del web.
Al grido di aiuto hanno risposto in migliaia di persone, ma purtroppo nonostante la dimostrazione di grande solidarietà, non si era riusciti a trovare un donatore.
I genitori sono compatibili solo al 50% e questo avrebbe potuto aumentare il rischio di rigetto.
Alex così è stato trasferito lo scorso novembre al Bambin Gesù di Roma, dove si avvalgono di un’innovativa tecnica di trapianto, che manipola le cellule staminali dei genitori per ridurre i rischi di rigetto. Così il 20 dicembre finalmente è stato effettuato il trapianto di midollo del padre.
L’annuncio dei medici: “Il trapianto è andato bene, si è concluso positivamente”
La vicenda di Alex è stata seguita da tutta Italia, in tanti aspettavano l’esito di questo trapianto. E finalmente l’annuncio dei medici della buona riuscita dell’intervento è arrivato.
I dottori hanno spiegato che dopo trenta giorni dal trapianto – che era avvenuto il 20 dicembre – le cellule del piccolo stanno “Ripopolando il sistema emopoietico e immunitario del paziente. In quattro settimane – hanno spiegato i medici dell’ospedale romano – non si sono state complicanze, né per quanto riguarda le infezioni, né per il rigetto“.
In questi giorni è stata sospesa anche la somministrazione del farmaco salvavita che assumeva il piccolo Alex e le sue condizioni, ha dichiarato Franco Localtelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genetica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, sono perfette. Bisognerà comunque monitorare lo stato di salute di Alex, soprattutto per prevenire l’insorgere di patologie infettive.