Ormai è stato ampiamente confermato da tutta la comunità dei pediatri che la posizione migliore in cui tenere un neonato durante i primi mesi di vita è quella supina. Oltre a ridurre il rischio di SIDS, infatti, diminuisce di molto anche il pericolo di soffocamento in caso di rigurgito notturno.
Molte di noi, purtroppo, si sono trovate ad affrontare delle resistenze, su questo punto, resistenze poste molto spesso dalle nonne ma qualche volta, purtroppo, anche da ostetriche “vecchia scuola”, che non vogliono abbandonare del tutto i vecchi metodi. Per fugare qualsiasi dubbio, ecco la spiegazione scientifica del perché la posizione supina sia da preferire a quella prona, o anche a quella sul fianco.
Perché la posizione supina è migliore?
Nella nostra gola ci sono due “canali” posti vicini tra loro: l’esofago, dove passa il cibo che ingoiamo, e la trachea, che ha il compito di portare aria ai polmoni. Quando avviene un rigurgito, questo risale attraverso l’esofago e, se il neonato è in posizione sollevata, esce normalmente dalla bocca. Il problema si presenta quando il piccolo è coricato. Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, la posizione a pancia in giù non aiuta ad espellere più facilmente il rigurgito, ma, piuttosto ne favorisce l’ingresso nella trachea, facendo sì che le vie respiratorie vengano ostruite e il piccolo soffochi.
Se il bambino è a pancia in su, invece, reagirà al rigurgito più prontamente, voltando la testa di lato o iniziando a tossire.
Rigurgito notturno: cosa fare se non tossisce?
Come abbiamo spiegato, il rischio che il rigurgito notturno ostruisca le vie respiratorie è molto ridotto se il bimbo sta a pancia in su. In alcuni rari casi, può accadere che il piccolo non volti la testa, o che il riflesso della tosse non si inneschi, e, di conseguenza, smetta di respirare. In questo caso, se le vie respiratorie sono completamente ostruite, si deve procedere con la manovra di disostruzione delle vie respiratorie come l’abbiamo imparata, manovra che sarebbe utile apprendere ancora prima cxhe il bambino nasca.