Alcuni giorni fa, su Facebook, era partita la raccolta fondi per aiutare Bea, una bambina siciliana malata di tumore e in poche ore l’appello ha prodotto ben 30.000 euro. I genitori di Bea, pur ringraziando per la straordinaria partecipazione, hanno però dichiarato di non voler accettare i soldi raccolti e di donarli invece “a chi ne ha più bisogno”.
La storia di Bea e la raccolta fondi
Da qualche giorno Bea respira affannosamente, è stanca e non ha voglia di mangiare, i genitori la sottopongono a una lastra al torace e viene evidenziata una grave patologia polmonare. Immediata la corsa al pronto soccorso del Policlinico di Messina, dove viene confermata la diagnosi e la presenza di una massa mediastinica.
Vista la gravità della malattia, Bea, di soli 4 anni viene trasferita presso il Policlinico universitario di Catania, dove viene sottoposta a diversi test e cure. La preside della scuola di Bea, venuta a conoscenza delle gravi condizioni di salute, lancia su Facebook una raccolta fondi per aiutarla e immediatamente vengono raccolti 30.000 € da destinare alle sue cure.
La richiesta dei genitori di devolvere i fondi ad altri bisognosi
I genitori di Bea, Mirko e Caterina, sebbene abbiano apprezzato il gesto di solidarietà di tante persone, hanno però manifestato l’intento di non voler accettare i soldi, ma soltanto di pregare per loro e per Bea.
Come sottolineano in una lettera aperta i genitori di Bea: “Grazie per la generosità, ma vogliamo solo che preghiate con noi, non vogliamo i soldi che sono stati raccolti, solo che preghiate con noi.”
Mirko e Caterina, hanno affermato di voler pensare autonomamente alle cure della bambina e che i soldi raccolti dovrebbero essere devoluti “a chi non può affrontare tragedie umane senza il supporto della solidarietà”.
Nella stessa lettera, i genitori aggiornano anche tutte le persone che hanno a cuore la salute di Bea:
Qualche giorno dopo, per noi si è aperta una piccola speranza: potrebbe non trattarsi di un rarissimo tumore al mediastino ma di un linfoma, il che lascerebbe aperta la speranza di cure e guarigione. Mentre scrivo siamo ancora in attesa del risultato del prelievo del midollo e di ulteriori analisi necessarie all’accertamento della diagnosi ma dovrebbe trattarsi di un linfoma di tipo aggressivo ad uno stadio molto avanzato che colpisce le cellule del sistema immunitario e così ci troviamo a sperare e pregare perchè la diagnosi sia confermata”
Il gesto disinteressato e commovente di questi genitori ha commosso il web, che ha deciso di rispettare la loro volontà e di unirsi in preghiera per sostenere la famiglia di Bea in questo momento così difficile. Non si hanno ancora notizie certe, riguardo la destinazione dei soldi raccolti per Bea, ma siamo sicuri che verranno devoluti a chi ha più bisogno di un sostentamento per pagare le cure mediche.