L’ovulazione avviene tra i sette e i dieci giorni dal termine delle mestruazioni. I cambiamenti che portano alla crescita delle cellule uovo e al loro rilascio, sono il frutto di un delicato equilibrio, regolato dall’ipofisi, una ghiandola, situata alla base del cranio, che, per il ruolo principe che svolge nella regolazione, è stata definita da Harvey Williams Cushing, padre della neurochirurgia moderna, il “direttore d’orchestra del concerto ormonale”.
In termini tecnici, per ciclo mestruale si intende il periodo tra due mestruazioni successive. Comunemente, si pensa che questo abbia una durata di ventotto giorni; in realtà tale valore è puramente indicativo ed è una media tra le durate dei cosiddetti cicli lunghi e quelli brevi, rispettivamente di sedici e trentacinque giorni circa.
L’inizio del ciclo coincide con la comparsa delle mestruazioni ed è il momento in cui l’endotelio, cioè il rivestimento che avvolge la superficie interna dell’utero, formatosi durante il ciclo precedente, si distacca e viene eliminato.
Comincia poi quel processo di secrezione ormonale che porterà all’ovulazione; l’ipofisi rilascia l’ormone follicolo stimolante (FSH) che, come suggerisce il nome, favorisce la crescita dei follicoli, ossia le cavità all’interno delle quali si trovano gli ovuli immaturi.
Durante ogni ciclo, circa venti oociti cominciano il processo di maturazione, ma solo uno di essi, eccezionalmente due, lo completeranno. I follicoli sono responsabili anche della produzione dell’estrogeno, ormone che, oltre a favorire l’ispessimento della parete uterina per prepararla ad una eventuale gravidanza, favorisce la trasformazione di alcune delle cellule che rivestono l’ovulo in una struttura detta corpo luteo. Il corpo luteo, in caso di gravidanza, producendo progesterone, eviterà l’arrivo di nuove mestruazioni, altrimenti verrà distrutto dopo due settimane. Infatti, l’endotelio ha la fondamentale funzione di creare l’ambiente più adatto allo sviluppo di un ovulo fecondato che, una volta impiantatosi all’interno dell’utero, crescerà e subirà tutte le trasformazioni necessarie a dare origine ad un nuovo essere vivente.
La sopravvivenza del corpo luteo è garantita dalla presenza di un altro ormone, quello luteinizzante (LH), necessario per rendere disponibile l’ovulo per la fecondazione da parte dello spermatozoo. Le concentrazioni di LH, così come quelle di estrogeno, sono infatti minime all’inizio del ciclo mestruale, crescono gradualmente, fino a aggiungere un picco massimo in corrispondenza dell’ovulazione, per poi decrescere di novo fino alle mestruazioni successive che, ovviamente, non si verificano infatti in caso di gravidanza.