L’herpes genitale è una delle preoccupazioni che allarmano le future mamme; tuttavia, in moltissimi casi ormai c’è la possibilità che il nascituro non contragga il virus da herpes genitale, anche se resta comunque necessario adottare dovute precauzioni onde evitare problematiche sia nel periodo della gestazione che al momento del parto.
Riconoscere e curare l’Herpes genitale in gravidanza
La diagnosi dell’herpes genitale viene solitamente effettuata dal medico esaminando delle piccole bolle cutanee, anche se in alcuni casi risulta indispensabile ricorrere ad ulteriori analisi di laboratorio. Tra le buone pratiche iniziali che vengono consigliate, vi è certamente quella di evitare di toccare la zona infetta, soprattutto durante la fase acuta della patologia; dopo la pulizia è sempre opportuno lavare accuratamente le mani.
Per quanto concerne la salute del nascituro, il contagio di quest’ultimo risulta raro, soprattutto nei casi in cui l’infezione da herpes genitale sia di tipo recidivo. Laddove comunque si tratti di un infezione di primo contagio, le possibilità e i rischi di aborto spontaneo o di parto prematuro sono davvero molto basse e il piccolo ha il 50% di probabilità di non venire contagiato. Tuttavia, è opportuno il parere del medico per intraprendere le cure necessarie a tutelare la salute del neonato e della madre: il medico può prescrivere farmaci antivirali, attraverso il trattamento farmacologico, infatti, è stato dimostrato come si sia notevolmente abbassato il tasso di mortalità o di infezione nel bambino. Gli stessi farmaci sono fortemente consigliati per la prevenzione, anche se i pareri sono discordanti e molti medici preferiscono somministrare la terapia soltanto in caso di infezione primaria; tuttavia, molto dipende dalla particolarità del caso e della gravidanza, motivo per il quale è sempre consigliabile discuterne con il proprio medico.
Herpes genitale e parto
Al momento del parto, in presenza di lesioni da herpes genitale, si opta generalmente per un parto di tipo cesareo. Qualora il neonato abbia contratto l’herpes genitale, comunque, si procede con una terapia a base di farmaci di tipo antivirale, che si prolunga di norma nel periodo successivo al parto, soprattutto per curare o prevenire l’herpes genitale durante l’allattamento.
È consigliabile, infine, al momento della diagnosi di inizio gestazione da parte del ginecologo, effettuare nell’arco dei nove mesi il controllo medico conosciuto come “Complesso ToRCH“, che viene eseguito attraverso il prelievo del sangue: grazie all’esame in questione è possibile verificare l’esistenza o meno di anticorpi contro il virus dell’herpes genitale, oltre a quelli contro Toxoplasma gondii, Virus della Rosolia, Citomegalovirus e altre patologie pericolose in gravidanza.