A partire da novembre, i neonati potranno beneficiare gratuitamente del trattamento con Nirsevimab, una nuova terapia volta a prevenire la bronchiolite, una malattia respiratoria che colpisce soprattutto i bambini al di sotto di un anno di età.
Che cos’è il Nirsevimab e come funziona
Il Nirsevimab è stato sviluppato specificamente per contrastare il virus respiratorio sinciziale (VRS), una delle principali cause di bronchiolite, e rappresenta una nuova opportunità per proteggere i neonati da questa pericolosa infezione.
È un trattamento a base di anticorpi monoclonali, ovvero anticorpi creati in laboratorio per imitare quelli prodotti naturalmente dal nostro sistema immunitario. Per questo non è esatto definirlo un vaccino: a differenza dei vaccini tradizionali, che stimolano l’organismo a produrre i propri anticorpi dopo il contatto con un virus, il nirsevimab fornisce direttamente gli anticorpi necessari per difendersi dal VRS. Questo significa che il bambino, grazie a questo trattamento, è immediatamente protetto, senza dover aspettare che il suo sistema immunitario reagisca.
Il VRS è un virus molto comune che, negli adulti sani, causa solo sintomi lievi, simili a quelli di un raffreddore. Tuttavia, nei neonati e nei bambini più piccoli, il VRS può causare infezioni gravi alle vie respiratorie, come la bronchiolite, che spesso richiedono il ricovero ospedaliero.
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Grazie al nirsevimab, i neonati possono affrontare la stagione invernale con una protezione extra, riducendo significativamente il rischio di contrarre forme gravi di bronchiolite.
La disponibilità gratuita del trattamento
Il trattamento con nirsevimab, noto commercialmente come Beyfortus, sarà disponibile gratuitamente per tutti i neonati nati da agosto 2024 in poi, così come per i bambini fragili con meno di due anni.
La decisione di rendere gratuito il trattamento è stata presa dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha approvato il finanziamento del programma a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Questa misura rappresenta un passo importante per la salute pubblica, poiché permette a molte famiglie di accedere a un trattamento innovativo senza costi aggiuntivi.
Fino a poco tempo fa, non era chiaro se il trattamento sarebbe stato reso disponibile gratuitamente, lasciando molte famiglie nel dubbio sul da farsi in vista della stagione fredda. Ora, con il piano di erogazione gratuita, i genitori dei neonati possono pianificare meglio la protezione dei loro figli, sapendo di avere una risorsa efficace contro il VRS.
Chi può accedere al trattamento
Attualmente, il trattamento gratuito con nirsevimab è riservato ai neonati nati da agosto 2024 in avanti e ai bambini fragili con meno di due anni, cioè quelli che, a causa di condizioni mediche preesistenti, sono più vulnerabili alle infezioni respiratorie.
Tuttavia, la Conferenza Stato-Regioni ha annunciato che valuterà l’estensione del programma anche ad altre fasce d’età in futuro. Questo potrebbe significare una maggiore copertura e protezione per molti altri bambini, riducendo il numero di ospedalizzazioni legate alla bronchiolite e alleggerendo il carico sul sistema sanitario.
Il virus respiratorio sinciziale e la bronchiolite
Il VRS è uno dei principali responsabili delle infezioni delle vie respiratorie nei neonati, specialmente durante i mesi più freddi, tra novembre e aprile. In molti casi, il VRS provoca la bronchiolite, un’infezione dei bronchioli che può causare difficoltà respiratorie gravi nei bambini piccoli.
Oltre al VRS, anche altri virus come il coronavirus, il virus influenzale, il rhinovirus e l’adenovirus possono causare la bronchiolite, ma il VRS rimane la causa più comune.
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Soprattutto nei primi mesi di vita, la bronchiolite rappresenta un rischio significativo, quando il sistema immunitario è ancora in via di sviluppo. Il trattamento con anticorpi monoclonali offre quindi una difesa in più durante il periodo in cui il rischio di infezione è più elevato, aiutando a prevenire complicazioni e a garantire una maggiore tranquillità alle famiglie.