Ciascuna di noi, nel corso della gestazione, avrà fatto caso che in alcune strutture (sanitarie, ad esempio) esistono delle agevolazioni riservate alle donne incinta per ridurre i tempi di attesa per l’adempimento degli oneri burocratici o per sottoporsi agli esami.
Pensiamo, semplicemente, agli sportelli amministrativi di un centro ospedaliero dove, sul totem, è possibile schiacciare la condizione di donna incinta per essere inserite in una lista che ha la precedenza sulle altre.
Precedenza alle donne incinta: non esiste una normativa
Non è così da tutte le parti. Come mai, vien da chiedere.
La risposta è molto più semplice di quello che immaginiamo: non esiste, al momento, in Italia, una normativa che regoli eventuali precedenze a favore delle donne incinte.
E, così, ogni ente (o anche esercizio commerciale, pensiamo ai supermercati) si regola come ritiene più opportuno: concedere o meno la possibilità di scavalcare la fila rimane una discrezionalità.
Se la struttura decide di non permettere il “saltacoda”, spesso si fa affidamento sul buon senso, sul senso civico e morale degli altri utenti: si spera che chi è in coda e non ha particolari urgenze ed è in buona salute sia mosso dal buon cuore a cedere il suo posto in coda e far passare avanti una donna che, evidentemente, per le sue condizioni fisiche può fare molta fatica ad attendere decine di minuti in coda.
Un gesto di civiltà verso le donne in gravidanza
Beh, avessimo avuto tutti un’educazione esemplare e fossimo tutti dei buoni cittadini non sorgerebbero obiezioni di sorta, ma – ahinoi – così non è: come ciascuna di noi può facilmente ricordare, sono davvero troppi i maleducati e gli arroganti nella nostra società che, anche a fronte di un’oggettiva necessità, riescono ad anteporre i propri personali interessi ed egoismi.
In questo senso, quindi, forse una normativa che imponga un po’ più di buon senso da parte di tutti non sarebbe proprio disprezzata, anzi: sarebbe assolutamente la benvenuta per riportare un po’ di civiltà, sempre più in via d’estinzione.
A parte che la gravidanza non è una malattia,si suppone che i disturbi che essa comporta siano stati ampiamente messi in preventivo, quindi da parte di terzi non c’è nessun dovere nei confronti di una donna incinta… men che meno se PRETENDE come dovuto un qualcosa che non le spetta.
Chiedi con educazione? A disposizione, ti aiuto anche a caricare la spesa in macchina… ma se pretendi, per me puoi anche sentirti male che io non ti lascio passare, non sono affari miei e non ho nessun dovere verso di te.
Grazie mi sono rincuorata leggendo di non essere l’unica ad aver subito sgarbi e maleducazione solo per aver chiesto se esisteva una precedenza. Certo la gravidanza non è una malattia, scrivono alcune con un astio inspiegabile, mi spiace per la loro insensibilità disumana . No, non lo è infatti tutte noi lavoriamo e facciamo tutto il possibile. Ma la gravidanza è da un punto di vista medico una condizione molto particolare che ci rende particolarmente fragili. Stare per ore in coda in luoghi pubblici ci espone a batteri e virus che potremmo combattere con difficoltà senza molte medicine. Stare ore a digiuno in attesa di fare i prelievi può essere duro con la pressione bassa…etc etc Non vi dico in una città come Roma!Chi ci è passata lo sa. Il punto è che non esiste una legge che tutela la precedenza per donne in gravidanza ed invalidi. E’ sconcertante ma non c’è. E tutto è alla discrezionalità dei singoli.L’errore è questo. E se non c’è una legge che tutela un diritto è difficile farlo rispettare. Ed è anche difficile costruire un senso civico. Si lamentano della bassa natalità, promuovono il fertility day. Ma qui mancano le basi!!Dovremmo fare qualcosa noi donne!
Solo Buona educazione
È un gesto di cortesia e intelligenza e buona educazione
Confermo in molti posti ti laviamo passare ,in posta ,INPS,supermercati,
Ma penso che sarebbe meglio passare quando si ha i bambini piccoli perché quando si è incinta si può aspettare
Io il giorno che ho fatto la curva glicemica in ospedale…quindi sapete che bisogna stare due ore li dentro e nel corso di Tre ore ti fanno tre prelievi del sangue quindi x una donna incinta non e che sia tutto sto gioire…beh ho bevuto il glucosio e l’infermiera mi ha accompagnato in sala d’attesa dicendo ad alta voce che qualcuno si doveva alzare x lasciarmi sedere…apparte che nessuno si e alzato ma la più stronza è stata una donna sulla sessantina che ridendo in modo cattivo a quello affianco ha detto… “Ce l’ho pure io la pancia ma nessuno mi fa mai sedere” e io le ho risposto “evidentemente perche con la sua di pancia fa schifo” zittita proprio…mi sono messa un po più in la dove un ragazzo gentilmente mi ha ceduto il posto
Tante persone sono davvero molto cattive 🙁
Molto
Io all esselunga alla cassa con precedenza alle donne gravide mi facevo tutta la fila!!! Provate voi a stare in piedi con una super panza a 8/9 mesi e caviglie da lady ippopotamo almeno 20 minuti!!!!Sensibilità zero!! Stronzi
Io durante la gravidanza ho sempre fatto la fila ovunque, negozi, farmacie, supermercati, bar ecc. Nessuno mai mi ha fatto passare, nessuna cassiera ha mai chiesto ai clienti se potessi pagare prima. Inciviltà massima, dovrebbe essere un diritto x le donne in gravidanza
Sono in attesa al 4 mese. . Non mi si vede bene la pancia..ma purtroppo come capita a molte quando entro in un supermercato o nei negozi con aria condizionata dopo 10 Min mi si abbassa la pressione.. l altra settimana sono caduta tra le braccia di una signora perché dalla bassa pressione stavo perdendo i sensi!! Vado sempre a fare la spesa con la consapevolezza che non devo metterci più di 10 Min per non rischiare.. e puntualmente i commessi come mi vedono alla cassa mi fanno passare perché ho spiegato la situazione!! A questo punto io lo chiamerei un diritto.. perché non tutte soffrono e non sempre si fa passare una donna perché è all ultimo mese e ce il rischio che partorisca. Ma perché si può davvero stare male.. in piedi, fermi con tanta gente intorno e soprattutto con un aria diversa d ambiente!!