Il pianto è l’unico modo che hanno i neonati per richiedere l’attenzione della mamma o comunque di chi è nei paraggi. I bebè piangono perché hanno caldo, freddo, fame, perché vogliono essere abbracciati, per fastidio e per mille altre ragioni diverse. Recentemente un gruppo di ricercatori ha scoperto che il pianto dei neonati attiva gli stessi meccanismi nel cervello delle madri di tutto il mondo.
Se il neonato piange, la mamma lo rassicura
Lo studio è stato condotto presso l’Istituto Nazionale di Salute Infantile e Sviluppo Umano. Analizzando i dati ottenuti i ricercatori hanno potuto constatare che le mamme appartenenti a diverse culture, all’ascoltare il pianto del proprio figlio, lo prendono in braccio e iniziano a calmarlo parlandogli dolcemente.
Il cervello delle mamme è biologicamente programmato per rispondere immediatamente al pianto del bambino. Lo studio è stato effettuato osservando il comportamento di 684 neomamme appartenenti a 11 paesi diversi fra i quali Argentina, Kenia, USA, Brasile e Israele. I ricercatori hanno così potuto osservare che tutte le mamme, durante i primi istanti del pianto del neonato, si comportavano nello stesso identico modo nonostante appartenessero a culture totalmente differenti.
Pianto del bambino: cosa succede nel cervello delle mamme
Gli scienziati, vedendo che tutte le madri si comportavano nello stesso identico modo, hanno deciso poi di verificare se il pianto dei neonati attiva le stesse aree celebrali nel cervello delle mamme. In effetti così è: il pianto riesce ad attivare la regione temporale superiore e l’area di Broca. Entrambe le zone sono coinvolte con la parola e i suoni complessi.
Ascoltando il pianto la mamma produce ossitocina, un ormone noto anche come l’ormone dell’amore. Mediante il rilascio di questa sostanza le mamme vengono letteralmente spinte a prendersi cura del proprio bambino. Esiste quindi una base neurobiologica ed evolutiva umana che accomuna tutte le mamme del mondo. La capacità di sopravvivenza della nostra specie in fondo è affidata alle mamme che si prendono cura dei propri figli.
Gli studiosi che hanno condotto questo studio sperano adesso di poter indagare sulle risposte cerebrali che si attivano quando le mamme maltrattano i propri figli.
Sempre in relazione al pianto dei bambini, a Tokyo è stato effettuato un altro studio per comprovare che ogni mamma è capace di riconoscere il pianto del figlio. Dai risultati emersi si è compreso che il cervello di ogni mamma riesce a riconoscere distintamente quando è il suo di bambino che inizia a piangere.