Il liquido amniotico che protegge il bambino ha una funzione basilare per garantire la sua buona salute fino al momento della nascita. La perdita delle acque è un segnale forte che si sta avvicinando il momento del parto: ma quando è il caso di preoccuparsi?
Perdita delle acque prima del parto: è pericolosa?
Se il colore delle acque è chiaro e trasparente, è tutto a posto; se invece sono verdastre o di color rosso, è il caso di andare immediatamente in ospedale. A sporcare le acque è il meconio, che sono le prime feci del bambino, e che ora sono un segnale di sofferenza fetale: per questo è importante farsi visitare immediatamente da un medico che poi stabilirà l’eventuale parto cesareo.
Una delle cause più frequenti è il superamento delle 42 settimane di gestazione: accade circa nel 10% dei neonati, che sono detti post maturi.
Perdita di liquido amniotico: quali sono gli effetti sui bambini?
La maggior parte dei neonati che ha tracce di meconio non hanno segni di depressione, anche se c’è da pensare che un breve episodio di asfissia pre-natale abbia causato l’ipossia (abbassamento dell’ossigeno nel sangue) e l’emissione del meconio stesso. A volte, nei casi più sfortunati ma anche più rari, l’ipossia provoca per via riflessa degli atti inspiratori, che portano al respiro di liquido e meconio.
Una lieve aspirazione provoca pochi effetti che si risolvono entro 48 ore: ma nelle forme peggiori può presentarsi una polmonite con complicazioni come enfisema e pneumotorace. Cosa devono fare i medici per evitare tutto ciò? Aspirare il meconio non appena la testa emerge dal canale del parto, prima ancora che il bambino respiri per la prima volta. Un’azione delicata, ma che potrebbe evitare di andare incontro a problemi molto più gravi.
Attenzione quindi al controllo del termine della gravidanza e alla perdita delle acque, per aiutare il vostro bambino a venire al mondo nel modo migliore possibile.