Non ascoltate chi vi dice il contrario: tenere in braccio il neonato, lungi dall’essere una pratica per “viziarlo”, è essenziale per il suo sviluppo cerebrale ed emozionale.
Il contatto fisico con la mamma e con i genitori in generale, è fondamentale per il benessere del neonato. Malgrado molti credano che si tratti di un “vizio” o, comunque, di una “cattiva abitudine”, è stato ampiamente dimostrato che questa pratica di accudimento sia in grado di favorire il corretto sviluppo cognitivo ed emotivo del cucciolo di uomo. Quest’ultimo, infatti, diversamente dalle altre specie animali, quando viene al mondo è del tutto immaturo e dovrà compiere un lungo percorso per abituarsi alla sua nuova vita al di fuori del ventre materno.
Tenere in braccio il neonato: una pratica istintiva
Del resto è l’istinto a insegnarcelo: da una parte il piccolo cerca le braccia materne e, dall’altra, la mamma desidera stringerlo a sé, per proteggerlo, allevarlo e accompagnarlo nel suo processo di maturazione. Uno degli strumenti più efficaci, dunque, per prendersi cura dei propri figli consiste proprio nel tenerli in braccio: questa pratica, infatti, favorisce una sorta di fusione sia emozionale che fisica, la quale apporta effetti benefici a entrambi.
A tal proposito ricordiamo che, spesso e volentieri, i bambini preferiscono essere sorretti dal braccio sinistro in quanto, in tal modo, possono ascoltare il battito cardiaco della propria mamma, che produce un effetto rilassante e consolatorio.
L’accudimento ad alto contatto è fondamentale anche con il papà
Anche per il rapporto padre-figlio l’accudimento ad alto contatto è fondamentale. Il neonato, infatti, tra le braccia paterne si sente al sicuro e associa la sua presa e il suo odore alla voce che ascoltava quando era nel grembo della sua mamma. Del resto per il papà questo gesto è importante al fine di stimolare l’istinto paterno e di proporsi al piccolo come punto di riferimento sia fisico che emotivo.
E poi tenerlo in braccio è la cosa più bella del mondo….
A volte si esagera però……. e loro se ne approfittano
Alessia Zampieri
A me dissero ke dopo i 3 mesi si abituano…ma prima hanno bisogno del contatto materno.
Del resto chi si fa I cavoli suoi campa cent’anni .
Se Dio mi darà la forza il mio Grande Amore lo prenderò in Braccio fino a 50 anni
Il mio primo figlio è stato distruttivo nato grande xcio a pochi mesi già aveva un peso nn indifferente e stava solo in braccio dormiva solo col silenzio assoluto è solo con me di contatto ne ha avuto tantissimo ma credetemi X pulire casa poi ad un certo punto lo mettevo nel marsupio quindi i vizi esistono eccome altroché
Io lo tenevo e lo rifarei che bella sensazione
Eleonora Luzzara
Io alla faccia di tutti quelli che mi dicevano te ne pentirai così lo vizi… mio figlio è sempre stato in braccio a me ed ora che ha un anno e tre mesi è un bimbo tranquillo e anche abbastanza obbediente! Ma la cosa che amo di più di lui è vederlo sereno e felice.
Chiara Senatore