Si dice spesso alle future mamme di aspettare che trascorrano i primi tre mesi prima di annunciare la gravidanza e non è un caso. Questo periodo infatti è quello in cui si verificano percentualmente il maggior numero di aborti spontanei. Sono quindi anche i mesi in cui le future mamme devono essere più caute e porre attenzione ad evitare sforzi e cattive abitudini. Ma perchè il primo trimestre è quello più “a rischio”?
Cosa succede nel primo trimestre di gravidanza?
Ci sono due eventi fondamentali che condizionano fortemente la gravidanza e che avvengono nei primi tre mesi. L’annidamento e l’organigenesi. Il primo è l’inserimento dell’embrione appena formato nella parete uterina, il secondo è la formazione degli organi vitali che ne garantiranno la sopravvivenza. Se l’embrione non si “aggrappa correttamente” oppure ha delle malformazioni, non potrà superare le prime settimane. Anche le alterazioni cromosomiche del feto possono essere causa di aborto spontaneo nei primi tre mesi.
La probabilità di esito negativo della gravidanza aumenta se si tratta del primo figlio, per il corpo della donna è infatti la prima volta in cui deve affrontare un simile cambiamento e potrebbe non essere preparato ad apportare le modifiche necessarie nei tempi dovuti.
Meno aborti dopo il primo trimestre
Passato il primo trimestre la percentuali della probabilità di aborto scende notevolmente. Il 15-20% delle gravidanze termina con un aborto e l’80% di questi avviene nei primi tre mesi.
Nel secondo trimestre l’aborto può avvenire a causa di problemi all’utero o alla cervice, ma sono eventualità più rare.
L’età della madre comunque rimane uno dei fattori più influenti: l’aborto dopo i 40 anni avviene in una gravidanza su tre. Oltre i 45 anni la percentuale arriva anche al 50%.