I bambini in età prescolare spesso non sono ancora in grado di spiegare le loro emozioni e di gestire la rabbia, per questo lo fanno spesso attraverso i gesti, che rivolgono a volte verso gli altri e a volte verso sé stessi.
Questo può sfociare in violenza verso i coetanei ma anche verso sé stessi. Vediamo come comportarsi in questi casi.
Perché i bambini piccoli si picchiano da soli?
Proprio perché non sono in grado di esprimere i sentimenti e i bisogni a parole, i più piccoli utilizzano il proprio corpo e gli oggetti che li circondano per dare voce e sfogo alle emozioni.
A volte colpiscono in maniera energica le persone (anche i coetanei) o gli oggetti, altre volte si rotolano a terra facendo quelli che identifichiamo come capricci, altre volte ancora rivolgono la frustrazione contro se stessi, colpendosi.
E’ un comportamento preoccupante?
I bambini che si picchiano non fanno altro che rivolgere verso sè stessi la frustrazione che altri bambini rivolgono verso gli altri bambini, gli adulti o gli oggetti.
Dipende prevalentemente dal loro carattere, che in questi casi non è abbastanza disinibito da reagire con violenza contro gli altri e quindi viene rivolto verso la propria persona.
Colpendo sé stesso il bambino esprime la propria rabbia e la propria frustrazione e così, esteriorizzando i propri sentimenti di rabbia riesce a distaccarsene, se ne libera e ritrova il suoi io integro, non schiacciato dalle emozioni.
Il bambino può arrivare a farsi del male?
Spesso l’apparenza inganna, perciò anche se sembra che il bambino possa arrivare a farsi male, nella grandissima parte dei casi non è così: il bambino è in grado di dosare la forza, quantomeno quella che rivolge verso sé stesso, e quindi è davvero poco probabile che arrivi a farsi del male, a differenza di quando la rabbia è rivolta verso l’esterno, in quel caso è più complicato che riesca ad autoregolarsi.
Come devono comportarsi i genitori?
Questo tipo di situazioni va affrontato innanzitutto con tranquillità da parte dei genitori: non c’è niente di drammatico e questo innoquo autolesionismo va gestito alla pari di capricci e scatti di rabbia. Se invece il genitore dimostra di vivere con ansia questi momenti, il rischio è quello di dare un peso eccessivo all’episodio ottenendo l’effetto opposto.
Per riuscire a ritrovare il giusto equilibrio è importante stare vicino al bambino, rassicurarlo e affrontare con calma la situazione.
E’ importante provare a capire il motivo della frustrazione e della rabbia che stanno dietro a questi episodi.
Un motivo c’è sempre: spesso si tratta semplicemente della frustrazione di non riuscire a fare quello che si vuole, vuoi per limiti fisici e motori, vuoi per regole imposte dall’esterno.
La soluzione è sempre consolare il bambino e accompagnarlo nel suo percorso si crescita, fargli capire che tutto si può imparare ed esiste un tempo per tutto, l’importante è farlo in modo sereno.
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