Vi siete mai chiesti perché i papà passano così tanto tempo in bagno?
La spiegazione la fornisce un simpatico quanto curioso sondaggio realizzato in Gran Bretagna, dove è stato verificato che tra le abitudini maschili c’è il piacere di prolungare la permanenza nell’ambiente più riservato della casa.
I motivi ovviamente non riguardano soltanto il tempo dedicato ai normali bisogni corporali, all’igiene e alla cura dell’estetica, ma a un vero e proprio rito per allontanare lo stress e difendere la propria privacy.
In altre parole i papà si ritagliano volontariamente del tempo per se stessi nel luogo dove possono rimanere soli, magari a controllare il cellulare, a chattare lontano da occhi e orecchie indiscrete, oppure leggere le ultime news che vanno dalla cronaca allo sport.
I motivi insomma sono diversi e accomunati dalla voglia di staccare dalla routine quotidiana per riuscire a rilassarsi.
Il relax in bagno: papà in cerca di un po’ di pace
La vita frenetica dell’era della comunicazione, l’andare sempre di fretta tra gli impegni familiari e lavorativi e in genere il carico di stress accumulato portano molti papà a trovare nel bagno una sorta di oasi dove rifugiarsi per ritrovare un po’ di tranquillità.
Questa abitudine è stata evidenziata da uno studio britannico condotto su un sostanzioso campione di 1000 uomini chiamati a parlare delle proprie abitudine.
Una percentuale pari al 45% ha dichiarato di usare il bagno anche per rilassarsi e dedicarsi ad attività che possano dare sollievo e far dimenticare la stanchezza accumulata.
Non si tratta soltanto delle normali pratiche di igiene o trattamenti per esaltare l’aspetto fisico, ma di qualche minuto in più da dedicare esclusivamente a se stessi.
Una delle attività più gettonate è quella di controllare il cellulare e magari intrattenersi in conversazioni riservate di cui non si vuole portare a conoscenza il partner o i famigliari.
Ci sono anche i papà che semplicemente vogliono staccare la spina leggendo qualche notizia che sia di attualità o che riguardi la propria squadra di calcio preferita. Altri uomini, invece, hanno la passione per i videogames sul cellulare e prediligono il bagno perché li aiuta a concentrarsi.
Il bagno: un’oasi di pace per i papà
Per i papà del nuovo millennio il bagno rappresenta un ambiente che va al di là dell’intimità intesa nel senso letterale del termine. Viene vissuto, infatti, come un luogo della casa dove godere del silenzio e di quel senso di protezione garantito da una porta chiusa a chiave oltre la quale esiste il mondo lasciato fuori.
Le motivazioni sociali sono dunque alla base della permanenza prolungata dei papà in bagno che tra un video divertente e un controllo di quello che accade sui vari social network riescono a trovare un momento di svago.
Secondo i ricercatori, quali lo psicologo e life coach americano Jonathan Alpert, si tratta di una parentesi importanti per ritrovare serenità, senza interruzioni e soprattutto assaporando un rigenerante senso di libertà dai vari impegni famigliari, anche se per un lasso di tempo ristretto.
Il bagno per i papà assicura una momentanea quanto provvidenziale interruzione delle interferenze famigliari che regalano una sensazione di comfort e maggiore sicurezza.
Più tempo in bagno: abitudine comune ai papà di tutto il mondo
Pare che l’abitudine d’intrattenersi per più tempo in bagno sia comune alla maggioranza dei papà di tutto il mondo.
Lo si evince dal successo che i risultati di questa indagine hanno riscosso sui social e per le tantissime condivisioni che ha ottenuto l’articolo che spiegava i risultati di questa indagine.
Rimanere in bagno più del dovuto per gli uomini potrebbe essere paragonato al pisolino pomeridiano di 10 minuti che basta a rigenerare i nervi e ottenere la distensione della mente.
Molte donne staranno pensando che tutto questo per una madre è solo un lontano ricordo, in quanto neppure in bagno molto spesso è possibile ritagliare quella privacy e per quel relax che sarebbero altrettanto provvidenziali.
La stessa indagine britannica ha quantificato il tempo che i papà trascorrono in bagno in ben 7 ore all’anno, un dato che la dice lunga sul bisogno di “rifugio” e di relax.