Mi sono sempre chiesta perché i neonati non dormono. La scienza suggerisce che devono abituarsi a questo mondo, che in pancia c’era più o meno una penombra costante, dormivano e succhiavano quando volevano. Bisogna dar loro tempo, devono prendere il giro, quello che si chiama ritmo circadiano (definizione forse tratta dal “circo” che fanno? Oppure dal dormire “circa”, in qualche modo?). Comunque. A me sta cosa non ha mai convinto un granché, perché ti becchi sempre la fortunata che invece le han messo in mano un prototipo svizzero di puntualità, che dinanzi alle tue borse perioculari che paiono riserve di botox mal iniettato ti spadella le otto ore filate di suo figlio.
Perché, poi, la natura dovrebbe essere tanto crudele?
Nove mesi di gioiosa fatica, notti inframezzate e farcite da mille risvegli per andare in bagno, per il mal di schiena, il prurito da qualche parte, il piccolo che scalcia, le contrazioni di Braxton. Un travaglio che minimo sei-sette ore, le parti private sfracellate e tumefatte, i morsi uterini, le vampate della prolattina. Insomma: abbiamo dato. Abbiamo capito che la maternità è (anche) sacrificio, abbiamo praticamente abdicato dalle usuali attività del giorno, dimenticato la vita per come la conoscevamo: non potremmo, almeno, riconoscere le notti?
Mi sono fatta questa domanda per ognuno dei miei figli. Ma ho dovuto aspettare di guardare quelli delle altre per capire, per trovare la mia personalissima spiegazione.
Io, la terza figlia, non avevo nemmeno pensato di averla, non era prevista: solo che una mattina dopo l’altra vedevo quella piccola fatina di rosa vestita, fuori dalla materna dove portavo Sarah. E più la vedevo più mi veniva la voglia.
– Mathias, ma se ne facessimo un altro?
– Mah.
– Ma tu dovevi vederla, la piccola fuori scuola, la bambina di Laura. Ah, dovevi vederla!
– Mah.
Io, ancora adesso che quella bambina ha 3 anni suonati, la guardo e so che è merito (o colpa) anche sua se Isabelle è venuta al mondo. Perché i figli degli altri sono sempre una squisita e disgraziata meraviglia. Perché guardi quelle dita dei piedi piccole come chicchi di melograno, quei crapetti rotondi e quelle gambette da rana, piegate, e non resisti.
E per resistere puoi solo pensare a una cosa: loro, svegli, ululanti, nel cuor della notte.
E allora capisci: i neonati non dormono perché altrimenti ne faresti un altro. I neonati non dormono perché almeno un grande difetto devono averlo. I neonati non dormono così la natura regola l’affollamento del pianeta. E poi crescono, e per ricordartelo non perdono il vizio.
Mi sa proprio che hai ragione!
complimenti. ….potrebbe essere una delle tante spiegazioni
Concordo in pieno, la mia bambina faceva l’ultima poppata alle 23 e poi tutt’a una tirata fino alle 7…. E fu così che dopo 14 mesi arrivò il fratellino che non dorme né di giorno nè di notte
Noi: durissimo il primo, poi quando ha imparato a dormire è nata la seconda, che dormiva anche troppo: e così ho fatto la terza: non potevo credere che, nonostante la mia esperienza, mi avrebbe… raso al suolo!
Maria Grazia Rubino Ahanonu
Bellissimo Tantissimi auguri
Bella
Vero dopo la terza figlia posso dire che e questa la spiegazione
vero? Anche tu tre? Allora è la rivelazione del terzo
Ah ah ah aha ha divertente
Emanuela Orefice