Cosa c’è di più sacro e affascinante della nascita di una nuova vita? Probabilmente niente. Eppure c’è chi non ha morale e sfrutta l’idea del concepimento per i suoi interessi, il più delle volte esecrabili. Una tendenza che si sta diffondendo negli ultimi tempi, infatti, è quella di ordinare delle finte pance online, spendendo dai 50 ai 150 euro circa, e di fingersi incinte e i motivi sono i più disparati, sebbene a prevalere sia quello di compiere illeciti. Ma non mancano le “furbette” che per saltare la fila alla cassa del supermercato riempiono la maglietta con sciarpe e giubbini per simulare una gravidanza in corso e passare avanti.
Queste le motivazioni meno gravi. Ci sono poi quelle che utilizzano questo espediente per compiere furti, quindi nascondere la refurtiva proprio nel pancione e passare indenni ai controlli. Se, infatti, una donna incinta dovesse essere fermata da una guardia o un militare non potrebbe essere perquisita, men che meno se in stato interessante, a meno che non sia una donna stessa a effettuare il controllo. E così, con questa scusante, c’è chi ha ben pensato di utilizzare questo espediente per delinquere.
È di pochi giorni fa la notizia di una giovane presunta terrorista fermata a Montpellier col marito, un franco-chadiano di 36 anni. La giovane ventitreenne, con alcuni precedenti, è stata arrestata per la seconda volta poiché, secondo gli inquirenti, sarebbe coinvolta in atti di terrorismo. Durante la perquisizione nella sua abitazione, è stato trovato un pancione finto, ricoperto di carta stagnola, sembra, per evitare di essere perquisita. Insomma, sembra che nelle sue intenzioni non vi fossero soltanto furtarelli nei supermercati. Purtroppo è già capitato che siano state utilizzate pance finte che simulavano una gravidanza per nascondere esplosivi.
La donna, già nota alle forze dell’ordine, ha un bambino di due anni che, come è facile pensare, le è stato tolto, anche perché secondo quanto ritrovato nel suo pc, aveva intenzione di immolarsi per l’Isis facendosi esplodere.
Atti folli, ma anche totale mancanza di rispetto per chi, ogni giorno, fa sacrifici e lotta per mantenere la vita, quella vera, all’interno del pancione.