In California (USA) una donna ha donato oltre 400 litri di latte ai bimbi prematuri: grazie alla sua condizione, conosciuta in ambito medico come iperlattazione, una mamma generosa ha deciso di aiutare un’associazione che si occupa di bimbi nati prematuramente.
Mamma dona 400 litri di latte
Se non è un record, poco ci manca: arriva dagli Stati Uniti una vicenda alquanto singolare e che vede protagonista la signora Tabitha Frost, una mamma 29enne che è capace di produrre quasi due litri e mezzo di latte al giorno. La sua particolare condizione, nota come iperlattazione, fa sì che la donna riesca a produrre latte materno in quantità tre volte superiori rispetto alla media e per questo la diretta interessata ha deciso di mettere a frutto questa capacità, decidendo di donare il suo latte a tutti quei bambini che nascono prematuramente e dunque anche a quelle mamme che non ne hanno mai abbastanza. Stando a quanto riportano i media che hanno raccontato questa storia, Tabitha fino ad ora avrebbe donato oltre 400 litri di latte in un anno e non pare affatto intenzionata a smettere.
Una scelta tra salute e solidarietà
La signora Frost, madre di tre bimbi tra cui una neonata, ha infatti spiegato come la piccola Cloe beva solamente 0,8 litri del suo latte e così ha pensato di non sprecare quella eccedenza, ma di donarla soprattutto ai neonati che ne hanno bisogno e a coloro che, ad esempio, non possono essere nutriti con del latte in polvere a causa di allergie. Ecco quindi che Tabitha ogni giorno si dedica all’estrazione del latte a intervalli di tre ore, stando a volte pronta a farlo anche in caso di richieste di emergenza: “La mia routine non si ferma mai, che mi trovi a casa o in vacanza, anche se non mi sento bene” ha spiegato la 29enne californiana, rivelando candidamente che per lei oramai è come un lavoro a tempo pieno e che, anzi, grazie al supporto di suo marito Nick non permette che nulla le impedisca di mantenere questi ritmi. “Fin quando potrò, non mi fermerò” ha dichiarato decisa Tabitha anche perché, al di là del nobile gesto, questa particolare condizione le impone comunque di evitare infiammazioni e “ingorghi” mammari dovuti all’iperproduzione: dunque, donando, può coniugare salute personale e solidarietà.