Il carillon: un classico della primissima infanzia
Non appena siete rientrate a casa dall’ospedale, avete varcato con gioia ed entusiasmo la stanzetta del piccolo, pronte per affrontare la nuova avventura di una vita a tre. Sedia a dondolo, fasciatoio e lettino sono immancabili, così come tutti gli accessori destinati alla cura del piccolo. Oltre a pannolini e creme protettive, nella stanzetta non mancherà un classico della primissima infanzia, il carillon.
Il famoso e molto diffuso giocattolo sonoro ha avuto da sempre un ruolo centrale nella crescita dei piccolissimi e oggi è disponibile in versioni sempre più sofisticate e tecnologiche. Ciò, tuttavia, non deve indurci a sottovalutare la pericolosità che questo oggetto può avere nei confronti del nostro bambino.
Il carillon: un pericolo per i nostri bambini?
Infatti, come recentemente sottolineato da una ricerca dell’Università di Toronto, molti carillon hanno un’intensità del suono troppo elevata: si stima che mediamente il carillon emetta 79,1 dBA (decibel pesato A), ma ci sono anche casi in cui si toccano gli 85 dBA. Per farci un’idea di cosa significa, prendiamo come riferimento le nursery dei reparti di maternità: qui il livello massimo del rumore dovrebbe essere di 50 dBA!
Neonati e Carillon: istruzioni per l’uso!
Quindi, il consiglio è quello di fare attenzione al livello sonoro in cui è impostato il carillon e, preferibilmente, scegliere il livello più basso. Non di meno, è assolutamente sconsigliato fissare il carillon direttamente sulle spondine del letto, rivolto all’interno: il pericolo che possa sganciarsi e colpire il bambino non è certamente remoto.
Un’altra abitudine che sarebbe meglio non prendere è quella di lasciar suonare il carillon anche quando il bambino dorme, in quanto il sonno del piccolo potrebbe esserne disturbato.
Del carillon poi non bisogna abusarne: può essere usato per tranquillizzare il bambino o per conciliare il riposo quando è ora di dormire, ma non può certamente sostituire la voce di mamma e papà che ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo affettivo del bambino.