Se far entrare o meno il proprio bambino “nel lettone” è un cruccio che quasi tutti i neo-genitori devono affrontare: lettone sì o lettone no? La scelta può dipendere da vari fattori anche se non bisogna dimenticare che rimane del tutto personale e legata alle esigenze di ognuno di noi.
Cosleeping nel lettone : benefici e scelta di sopravvivenza
Ci sono dei pro come dei contro, ma analizziamone con calma alcuni: fra i benefici del dormire “in famiglia” c’è certamente il fatto che questo aiuterebbe il bambino ad “ambientarsi” e ad approfondire il legame con i genitori fin dai primi mesi di vita. Le poppate notturne infatti, possono diventare un vero e proprio stress per la madre se questa è costretta ad alzarsi di continuo per arrivare al lettino o alla culla! Portando il bambino nel lettone si elimina questo inconveniente, favorendo la creazione di un momento di intimità madre-figlio dalla forte carica emotiva.
Dormendo assieme inoltre ci si abitua l’uno alla presenza dell’altro, riconoscendo i rispettivi spazi, odori, e ritmi, cosa che può apportare molti benefici ad un bebè. Il bambino che avverte la presenza dei genitori come costante si sentirà più al sicuro e sarà quindi meno ansioso, allo stesso modo sentire la presenza di nostro figlio accanto a noi può tranquillizzarci soprattutto se siamo genitori alle prime armi.
Cosleeping nel lettone : le controindicazioni
C’è però anche un rovescio della medaglia da considerare: anche un’attività come il dormire con il proprio bebè può infatti presentare degli inconvenienti. Per averne un esempio basterà pensare ad un comune letto matrimoniale, concepito per il riposo degli adulti e potenzialmente pericoloso per un neonato. Le testiere, i cuscini imbottiti, le coperte pesanti e i materassi morbidi a noi tanto cari possono rappresentare un pericolo per il piccolo, e, anche se è possibile prendere delle precauzioni, il posto più sicuro per lui rimane pur sempre la sua culla, con il materassino rigido e anti-soffocamento.
Avere un bebè nel nostro letto significa dover adattare quell’ambiente al bambino e questo a volte può far perdere parte dell'”intimità di coppia” tradizionalmente legata a quel luogo, per questo è bene che qualunque decisione si prenda, sia condivisa da entrambi i partner, in modo che l’arrivo del bambino nel lettone non sia un'”invasione” quanto piuttosto il frutto di una scelta comune, quella cioè di accogliere il bebè in uno spazio per noi molto personale. Altri inconvenienti possono essere frequenti interruzioni del sonno, sia del bambino che dei genitori, nonché un aumento delle poppate notturne, che sarebbe da evitare dopo il secondo o terzo anno di età.
Che si scelga di far entrare il bimbo nel lettone o meno, infatti, è bene ricordare che prima o poi il piccolo dovrà imparare ad avere dei propri spazi e a lasciare che i genitori abbiano i loro. Lettone dunque sì, ma temporaneamente e finché è comodo per tutti: mamma, papà e bambino.