Ormai esiste un app per qualsiasi cosa. Natural Cycles è creata per sostituire i contraccettivi tradizionali. Purtroppo però, dai risultati, pare essere poco sicura. Un campanello d’allarme sulla necessità di continuare ad investire nelle campagne di informazione.
Natural Cycles, l’app usata al posto della pillola
In Svezia ha spopolato. Si tratta di una app da usare al posto dei contraccettivi, come la pillola. Questa applicazione utilizza i dati della temperatura corporea quotidiana e un algoritmo del ciclo mestruale. In base a questi parametri l’app indicherebbe con il colore rosso l’alta possibilità di restare incinta e verde l’impossibilità che ciò accada. Forse in questa sorta di semaforo della fertilità manca l’arancione, ma sta di fatto che ben 500 mila donne la utilizzano.
Si tratta a tutti gli effetti di un dispositivo medico certificato, ma l’unico dato attendibile è che gli ideatori precisano che Natural Cycles non è in grado di proteggere da malattie sessualmente trasmissibili.
Questo nuovo modo di fare contraccezione è gratuito per il primo mese, successivamente è un servizio in abbonamento al costo di 9 euro al mese, ovvero 65 euro l’anno con tanto di termometro incluso nell’offerta.
L’indagine in corso in Svezia
Potrebbe sembrare l’invenzione del secolo, ma, in realtà, come si dice, non è tutto oro quel che luccica. L’agenzia nazionale per la sicurezza dei farmaci in Svezia ha, infatti, aperto un’indagine.
Ciò è accaduto in seguito a 37 casi di gravidanza “indesiderata” rilevati tra le utilizzatrici dell’App. A far emergere il problema è stato l’ospedale Södersjukhuset di Stoccolma, che ha promosso uno studio, da settembre a dicembre 2017, su 600 donne che avevano chiesto di abortire.
Questa vicenda fa riflettere come si parli molto di sesso ma poco di contraccezione se nel ventunesimo secolo si pensa ancora di poter controllare la propria fertilità semplicemente attraverso un’app.
Certamente un’applicazione, proprio come uno dei tanti giochi che si hanno nello smartphone, esercita molto fascino sulle nuove generazioni, ma il rischio di trovarsi difronte alla scelta di abortire non è qualcosa che si affronta con la disinvoltura di una partita persa a Candy Crush. Il dato è ancora più sconcertante se si pensa che ciò è accaduto in un Paese del Nord Europa dove la contraccezione non è certo un tabù.
Solo con una contraccezione responsabile e consapevole il numero degli aborti continuerà a diminuire.