Nicola era nato da appena un mese quando i genitori hanno chiamato il 118 perché le sue condizioni di salute peggioravano senza nessuna spiegazione. Da quel giorno il neonato è rimasto ricoverato per i successivi 10 mesi presso l’ospedale Borgo Trento di Verona fino al decesso.
Un ematoma sospetto rilevato dal personale medico al momento del ricovero mette sotto accusa i genitori che non smettono di respingere ogni accusa. Nicola potrebbe essere morto a causa della sindrome da scuotimento.
Un ematoma sospetto
Il 22 luglio 2018 ha smesso di battere il cuoricino del piccolo Nicola, dopo essere stato ricoverato in modo continuato – a poco più di un mese di vita – dal 26 settembre 2017 presso l’ospedale veronese “Borgo Trento”.
Per tutti questi lunghi e strazianti 10 mesi i genitori non hanno mai smesso di stargli vicino e di sperare malgrado sulle loro teste abbia continuato a pesare un’accusa terribile.
Sono, infatti, proprio i genitori di Nicola – due quarantenni veronesi – ad essere indagati per la sua morte.
La coppia che al momento dei fatti era presente in casa con la figlia più grande ha sempre respinto ogni illazione.
Eppure i medici avrebbero rilevato un ematoma compatibile con la sindrome da scuotimento che avrebbe causato danni celebrali irreversibili al neonato.
I genitori, presi da un momento di nervosismo e nel tentativo di farlo smettere di piangere, avrebbero scosso con troppa veemenza il bambino: nella fattispecie si tratterebbe di omicidio preterintenzionale ma pur sempre di omicidio.
Le indagine restano comunque circoscritte all’ambito familiare. Si resta in attesa della perizia del medico legale che darà modo di rilevare le cause del decesso di Nicola.
Fino a quel momento il corpo del piccolo non sarà messo a disposizione dei familiari per celebrare il funerale.
La sindrome da bambino scosso, non così rara
Molti neonati più di quanti si possa pensare restano vittime della sindrome da scuotimento che si verifica in modo particolare in lattanti fino ai 6 mesi, periodo in cui la testa è più pesante del corpo e i muscoli del collo sono ancora deboli.
Può capitare che i genitori stressati dal pianto scuotano il bambino con il solo scopo di farlo smettere, ma è sufficiente un po’ di forza in più – anche involontaria – per provocare danni celebrali gravissimi e con una sintomatologia spesso silenziosa.