Il Tribunale di Milano ha comminato a una madre separata il pagamento di una multa proporzionata ai dispetti che avrebbe fatto al suo ex marito: secondo il giudice, infatti, la donna impediva al figlio di vedere il papà, ostacolandone di fatto il rapporto e usandolo come “arma di ricatto”.
Mamma ostacola il rapporto padre-figlio
Qualche settimana fa un caso analogo era finito sulle prime pagine dei giornali, dopo che il Tribunale Civile di Roma aveva condannato a una salatissima multa una mamma perché, davanti al figlio, denigrava a parole il papà.
Negli ultimi giorni ecco che a finire in aula ancora una volta sono i legami famigliari e le ripicche che spesso vanno in scena tra i genitori e che si giocano sulla pelle dei più piccoli. A Milano, infatti, il Tribunale ha imposto a una donna il pagamento di 50 euro di multa per ogni volta che lei ha impedito al figlio di vedere il padre, più altri 30 euro per “ogni altro dispetto”.
Come si apprende dalle cronache, la coppia era da tempo separata ma la mamma pare che si ingegnasse per creare degli intoppi ogni volta che il suo ex compagno andava a prendere il bambino. Stando agli atti, la mamma trovava sempre delle scuse per rovinare i momenti in cui era il padre a occuparsene, e addirittura aveva imposto al figlio l’uso di vestiti e telefoni cellulari diversi, a seconda che il bambino stesse con lei o meno.
Le motivazioni del risarcimento
Anche per questo motivo, il Tribunale milanese ha condannato la donna al pagamento del suddetto risarcimento (una multa per ogni infrazione contestata), ammonendola anche circa la sua condotta.
Secondo il giudice, infatti, un genitore dovrebbe impegnarsi affinché i figli mantengano dei buoni rapporto con entrambi: insomma, una condotta poco incline a “promuovere l’autonomizzazione del bambino e a condividere il ruolo genitoriale con il padre” si legge nella sentenza, con tanto di avvertimento per la mamma dal momento che, se dovessero continuare questi atteggiamenti “ostativi” ai danni dell’ex marito, potrebbe anche rischiare di vedere modificate le condizioni di affido del minore.
Dunque la donna dovrà ora adoperarsi per ristabilire un “riassetto relazionale” nel rapporto col papà, ma il giudice ha chiesto pure ai genitori di collaborare affinché il bambino possa trascorrere serenamente del tempo assieme a entrambi.