Con il termine “Mom Shaming” si intende quel fenomeno che fa credere a molte donne di non essere buone madri.
Oggi più che mai la maternità sta subendo un forte attacco. La grande connessione che ci regalano i social network, oltre alla possibilità di aiuto reciproco, condivisione e crescita, offre anche la possibilità dell’instaurarsi di una vera e propria “Guerra tra Madri”, dove non esistono vincitori, ma solamente vinti.
Il Mom Shaming secondo un’indagine
Secondo un’indagine svolta presso l’Università del Michigan, la critica facile e poco costruttiva ottenuta attraverso i social sembra avere grande influenza sulla determinazione del Mom Shaming.
I risultati raggiunti da quest’indagine evidenziano la terribile conseguenza che vede due madri su tre a provare Mom Shaming, ovvero quella sensazione di vergogna nel sentirsi giudicate dalle altre persone. Di frequente i consigli e le critiche sono pressoché inutili e gratuite, ma nonostante questo minano la sicurezza della mamma, troppo spesso estremamente vulnerabile.
In questo modo la donna rischia di perdere il percorso educativo che ha creato per i propri figli, si sente in continuo dubbio e se tale sensazione continua a ripresentarsi può sentirsi addirittura minata nella propria sicurezza; tutto questo inciderà sul rapporto con i propri figli, con il suo compagno e la sua famiglia.
Sostanzialmente la mamma si sente criticata per una molteplicità di cose che la toccano nel profondo e che spesso sembrano troppo difficili da superare. Basta aprire una qualsiasi pagina di discussione on-line e ci si trova davanti a madri che sono criticate per come hanno messo al mondo il proprio bambino, per come hanno deciso di allevarlo, perché hanno smesso di allattarlo prima dell’anno di età, perché lavorano troppo, perché dedicano troppo poco tempo al loro piccolo e così via.
No, non sei una cattiva mamma!
Diciamolo una volta per tutte: il Mom Shaming non esiste, perché non c’è cattiva madre se agisce con amore.
Il vero bisogno del bambino è sentirsi amato, accettato, protetto, e nessuno più di te, mamma, che sei quanto di più prezioso esista per lui, può donargli questi stati d’animo.
Detto questo, se agiamo all’insegna di quel legame ancestrale che ci porta a svegliarci in piena notte per verificare il corretto respiro del nostro piccolo, che ci fa sprofondare il cuore alla visione del suo primo sorriso, della sua prima parola, dei suoi primi passi, non possiamo e non dobbiamo ritenerci cattive madri.
Forse mamme imperfette, ma quanto vale la perfezione in un mondo nel quale nulla può vantare tale definizione? Anzi, questa sorta di manchevolezza ci dona una meravigliosa sensazione di leggerezza e di libertà; consapevoli che accettare tale condizione significa accettare la Vita stessa!