Con l’inizio della fase 2, molti genitori hanno voglia di sapere quale sarà il futuro dei propri bambini, soprattutto considerando l’avvicinarsi dell’estate.
Le esigenze lavorative, oltre all’aumento dei costi con i bambini in casa, potrebbero spingere ancor di più il Governo a varare delle misure per riaprire le scuole materne e asili nido a giugno.
Una soluzione prevista nei prossimi giorni
La pressione di insegnanti e genitori verso la riapertura di asili nido e scuole materne potrebbe iniziare a produrre dei frutti. Infatti anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sembra aver preso coscienza del problema e sta studiando quale soluzione mettere in atto per il mese di giugno.
La prima idea è quella di dare inizio alla divisione in gruppi che dovranno essere sempre gli stessi, cercando di sfruttare maggiormente spazi all’aperto, a maggior ragione tra luglio ed agosto.
Le misure per la riapertura delle scuole
La ministra dell’Istruzione, Azzolina, ha parlato di suddivisione anche in turni e soprattutto a controlli certosini di temperatura e di sanificazione delle superfici usate dai più piccoli.
Questi gruppi di bimbi verranno affidati dalle scuole allo stesso educatore, così come si eviterà quanto più possibile il sovraffollamento degli spazi comuni delle scuole.
Una situazione su cui si sta lavorando intensamente, anche considerando che molti genitori non possono rinunciare al lavoro e che nei mesi estivi c’è bisogno di assistenza infantile idonea.
In ogni caso si attenderà il parere del comitato scientifico che avrà il cruciale compito di verificare la fattibilità della riapertura delle scuole per i bambini più piccoli.
Cosa faranno le regioni?
In attesa di avere ulteriori chiarimenti dal Governo, alcune regioni stanno già studiando il da farsi in merito alla possibile riapertura di scuole materne e asili nido.
L’attenzione si sta concentrando sugli esempi dei paesi del Nord Europa, su tutti la Norvegia e la Danimarca che hanno riaperto queste strutture nel corso degli scorsi giorni.
In Veneto inoltre si sta valutando il coinvolgimento di ben 301 Fattorie Didattiche, che permetterebbero ai bambini di passare del tempo all’aria aperta rispettando i criteri di numeri e di distanziamento sociale.