Diversamente dal passato, oggi si diventa mamme in età sempre più adulta. La maternità over 40 è un trend in costante crescita che la dice lunga su come lo stile di vita e le esigenze della donna siano mutate negli anni.
E’ l’indiana Omkari Panwar a detenere il record di partoriente più anziana del mondo; la donna, infatti, nel 2008 ha dato alla luce una coppia di gemelli alla veneranda età di 70 anni. Omkary e suo marito, già genitori di due figlie femmine, hanno desiderato per un’intera vita avere un erede maschio e, quando ormai ogni speranza sembrava persa, la Panwar ha dato alla luce il suo primo figlio.
Un altro parto da record si è avuto recentemente in Germania: Annegret Raunigk, un’insegnante berlinese di 65 anni, già madre di tredici figli, ha messo al mondo altri 4 gemelli. A quanto pare la sua figlia più piccola, avuta quando aveva 56 anni, le aveva chiesto insistentemente un fratellino e la donna, non volendo disattendere le aspettative della bimba, si è sottoposta ad un trattamento di fertilità.
Anche in Italia non mancano le mamme over 40 che sono ricorse alla procreazione medicalmente assistita (PMA): basti pensare che a Salerno una donna di 57 anni ha avuto due gemelline, grazie all’assistenza dell’equipe “Gravidanze a rischio”. Anche alcune celebrities nostrane hanno optato per la maternità in età avanzata, come, ad esempio, la rocker Gianna Nannini, che ha dato alla luce la sua prima figlia nel 2010, quando aveva 54 anni.
Al di là delle inevitabili considerazioni di ordine etico (è davvero giusto forzare il corso della natura? Si tratta di una scelta puramente egoistica e che rischia di danneggiare il nascituro?), la maternità tardiva comporta un dispendio di risorse e di energie che spesso la mamma-nonna non possiede. Forse sarebbe opportuno porre un limite di età alle gravidanze tardive, allo scopo di ridurre i danni sia per la gestante che per il bambino, fermo restando che ogni individuo è diverso dall’altro e che la buona genitorialità prescinde dall’età anagrafica.