Alla fine non ce l’ho più fatta.
– Ma se sono anche andato a fare la spesa, ti ho tenuto i bambini?!
– Ne hai tenuti due. Una l’ho tenuta io. E non dire “ti ho tenuto”, come fosse un favore. Sono anche figli tuoi!
Dovremmo mangiare. Loro mangiano. Io ho il groppo in gola.
– Tu non lo sai cosa vuol dire essere Sola. Non sai cos’è, la solitudine di una madre. Nessuno lo sa.
E mi tornano in mente tutte le solitudini, tutte insieme, come insieme galleggiano nel cuore.
Quando sei incinta, le prime settimane. E scruti ogni perdita sospetta, controlli quando vai in bagno, ascolti il tuo corpo.
Quando cominciano i primi movimenti del feto e tu sola puoi sentirli da dentro: siete tu e il tuo bambino, in una danza vostra. Ma se lo senti meno, quel giorno che ti sembra spento, statico, e ti preoccupi… Chi decide per te? Puoi chiedere un controllo medico, un monitoraggio: tu sola lo sai, se andare o meno. Se sei allarmista o giustamente prudente.
Quando cominciano le doglie, e non sai se crederci. Quando sei in travaglio, ascolti i suggerimenti dell’ostetrica, spingi. Sei tu che spingi. Puoi contare solo sulle tue forze.
Quando lo attacchi al seno e sei il suo solo nutrimento. Se cresce, se non cresce, se mangia a sufficienza: tu.
Tu decidi se sopportare i dolori di un seno ingorgato, se smettere e passare al latte artificiale. Tu decidi se ti sentirai in colpa o meno. Tu decidi cosa fare dei tuoi sensi di colpa.
Quando si ammalerà, sarà il pediatra a curare tuo figlio: ma tu devi scegliere se chiamarlo o no. Valutare. Osservare il tuo bambino, perché oggi è così stanco oppure si lamenta in modo insolito.
Chiameranno te da scuola, quando sta male. Mollerai il lavoro, starai a casa con lui.
Quando non ce la fai, puoi chiedere aiuto. Hai il tuo compagno, magari i tuoi genitori. Non sei sola. Però sei tu, di nuovo, ancora, sempre tu che devi scegliere: se chiedere, se stringere i denti.
E quando ti ammali tuo figlio non può saperlo. Sei sempre la sua mamma, lo allatti, lo tieni con te, gli prepari i pasti, lo metti a letto per il sonnellino, plachi i suoi pianti, giochi con lui.
Decidi se ce la fai, a prenderlo al nido, a scuola. Oppure no. Tu organizzi chi, allora, può andare al posto tuo.
Hai il privilegio di essere protagonista indiscussa, ma ne hai anche la responsabilità.
La solitudine di una madre è essere responsabile senza sosta, senza deleghe.
Amare la simbiosi e avere nostalgia di sé stesse. Percepire uno spazio, tra il desiderio di ritrovare qualcosa di intimamente tuo, e questa unione con lui. La fatica di essere sola non è solo fisica, è non sapere come gestire quello scarto, quanto concedersi, quanto spingere. Rimandarsi. È chiedersi sempre, ogni minuto, quanti diritti assegnare a te stessa.
La solitudine di una madre a volte è tagliente. È una fatica senza pari, che nessuno, forse, può capire. È un grande ventre dove sei unica ma non sei l’unica: è la solitudine di tutte le mamme.
Che bello questo articolo
Link molto veritiero ,beato chi può chiedere ed essere aiutato,io ho fatto sempre tutto da sola senza aiuto alcuno e continuo così da sola
Parole verissime. E vero anche il fatto che pochi lo capiscono. Forse solo le mamme, raramente tutti gli altri.
Bellissima e fortemente VERA!
Devo dire grazie a mio marito e ai miei genitori, soprattutto a mia mamma.
X il resto…no comment
Anch’io
Concordo pienamente ti senti sola sempre , fino a quando comprendi che sono i tuoi figli a farti compagnia perché capisci che sei indispensabile per loro e che ti accettano per quella che sei ed è in quel momento che capisci il senso della vita e la fortuna di essere mamma!
D’accordissimo con te….una mamma non è mai sola!
Sì ma la responsabilità è tua…
Ovviamente ecco perché i figli son più delle mamme e di nessun altro! Io penso che anche se è difficile ne valga davvero la pena.
I primi 6 mesi per me sono stati difficili . Io ero sola anche fisicamente. .
Marito al lavoro e suoceri e genitori lontani.
Idem!!!!
Idem anche per me.. e da tre mesi e’ arrivato anche il mio secondo gioiello…..
Anche io sono sola. Il mio compagno lavora e si occupa di tutto ciò che concerne la casa io di nostro figlio . Purtroppo io ho l’artrite e miei dolori nn mi aiutano affatto ma talmente forte l’amore per mio figlio che un sorriso mi alleggerisce tutti i nostri problemi
Io non ho più mia mamma da 15 anni e ho partorito 4 mesi fa! Senza mamma è stata dura, mio marito mi ha aiutata moltissimo; è difficile quando non si ha nessuno che ti comprende come una mamma! Posso dire che il peggio sembra essere passato, ma quante lacrime versate da sola intere giornate!
Bisogna essere forti in tanti momenti, ma a volte lo sconforto le paure prendono il sopravvento! Dai riusciremo in tutto! In bocca al lupo per tutto
Grazie di cuore♥
Verissimo
Si è vero, è proprio così che mi sono sentita i primi mesi, sola nonostante ci fosse mio marito , mia mamma ecc… È un passaggio obbligatorio
Io mi sento ancora così quando ci sono troppe vicissitudini tutte insieme, anche se ho 3 figli e di mesi ne sono passati molti…
Vero…eppure aiuti ne ho..il marito mia mamma…ma non so è una sensazione interiore.
Esatto, è quello che sento io. E’ proprio una sensazione personale… anche se abbiamo chi ci aiuta comunque siamo in un certo senso insostituibili. Credo derivi da questo. Forse è proprio Madre Natura che ci fa così…