È successo negli Stati Uniti d’America: una mamma di nome Jenna è stata rimproverata dagli insegnanti del figlio per avergli preparato una merenda troppo abbondante.
Sorpresa e risentita per l’accaduto, la donna ha voluto condividere la storia sui social, ottenendo una grande eco.
Merenda poco sana? Ecco come reagisce la scuola
Jenna è una mamma attenta alla salute del suo bambino e ogni giorno gli prepara la merenda con cura, eppure qualche giorno fa la maestra la chiama per dirle che nel cestino porta-pranzo c’è troppo cibo, che alla lunga potrebbero causare obesità nel bambino. L’insegnante, inoltre, le suggerisce di prediligere cibi più equilibrati che diano energia senza appesantirlo.
Quando la mamma ascolta la maestra, resta male per il richiamo, ma si risente soprattutto perché ritiene che gli insegnanti non sono esperti di nutrizione e non hanno diritto di verificare anche questo aspetto della vita dei loro alunni.
Ma cosa conteneva il cestino? Per difendersi, la mamma americana ha fatto una foto del contenuto del cestino del suo piccolo, mostrando uno yogurt, un panino con formaggio e prosciutto, uva sultanina e dei cetrioli tagliati a fette. Cibi senz’altro sani a prima vista, ma in quantità troppo abbondanti secondo la maestra.
Il piccolo mangia tutto: è giusto soddisfare l’appetito?
La vera questione sollevata dalla maestra, infatti, non riguardava tanto la tipologia di cibo piuttosto la quantità e il tempo che la classe ha a disposizione per lo spuntino mattutino, che è di 10 minuti.
Sui social è scoppiata la polemica e la storia ha diviso gli utenti tra coloro che criticano la maestra, ritenendola invadente e chi, invece, la giustifica ritenendo il pasto troppo abbondante per un bambino e per una breve merenda, soprattutto perché negli USA i collaboratori scolastici non portano via il cibo, ma aspettano che tutti finiscono e questo rallenta la ripartenza della lezione per tutti.
In realtà quello di Jenna e del suo bambino non è l’unico episodio, anche Emma Clarke, che vive nel Berkshire racconta di essersi accorta che al figlio di 4 anni le maestre hanno rimosso un pacco di biscotti dal cestino di suo figlio. Infatti la scuola che frequenta suo figlio ha delle rigide regole su quello che si può portare per pranzo e i cibi non approvati vengono tolti prima del pasto e poi rimessi in modo da portarli a casa. Emma ha poi lasciato un biglietto in cui scrive “Per favore, potete lasciare tutto nel cestino del pranzo di Archie?”.
Un’altra mamma ha poi sottolineato che anche a suo figlio è successo lo stesso episodio, ma da parte di un collaboratore scolastico, che ha tolto dal cestino della merenda un pacco di patatine destinato al pranzo.
Queste storie, diventate poi una vera e propria denuncia su Facebook, fanno quindi venire un dubbio: se è vero che la scuola può e deve fare educazione alimentare ai ragazzi, può comportarsi in questo modo, entrando nel merito dell’educazione alimentare impartita dalla famiglia?