Il momento del parto rappresenta indubbiamente un evento estremamente importante sia per il bambino che per i futuri genitori. Quando il neonato nasce generalmente viene tagliato il cordone ombelicale ma al giorno d’oggi esiste una nuova tecnica denominata lotus birth che consiste in una mancata recisione sia del cordone ombelicale che della placenta. Tale tecnica ad alcuni potrebbe sembrare sicuramente molto singolare mentre per altri si tratta della soluzione ideale per il bambino. Ci sono tuttavia anche numerosi rischi a cui è sottoposto il bambino che bisogna senz’altro tenere in considerazione.
Lotus birth: l’esperienza di chi lo ha provato
Due genitori inglesi, Nick e Vanessa Fisher, hanno provato il lotus birth. Entrambi infatti hanno deciso che la soluzione ideale per il loro bambino sarebbe stata quella di non recidere il cordone ombelicale in quanto ciò avrebbe provocato al bambino un trauma emotivo. Pertanto, fino a quando la placenta non si è staccata da sola, è stata trattata con sostanze come l’achillea, la lavanda, l’amamelide, il rosmarino e il sale marino. Secondo la coppia dunque la scelta di effettuare il lotus birth porterebbe il bambino ad essere più felice e sereno in futuro.
Lotus birth: il parere della scienza e i rischi per il bebè
Se Nick e Vanessa sostengono che il lotus birth sia la soluzione più adatta per il benessere del proprio piccolo, la scienza non è dello stesso avviso. Quest’ultima infatti sostiene che il lotus birth in realtà non apporti alcun tipo di beneficio al neonato anzi: la Società Italiana di Neonatologia infatti afferma che la mancata recisione del cordone ombelicale potrebbe addirittura portare al rischio di infezioni e malattie da non sottovalutare. Ad avvalorare la tesi della scienza c’è infatti una testimonianza davvero sconcertante: un bambino nato a Modena tramite parto naturale e a cui non è stato tagliato il cordone ombelicale è stato affetto da epatite a soli venticinque giorni. Il bambino dunque rischia delle gravissime infezioni che possono portare alla sepsi e nel peggiore dei casi alla morte.
Lotus birth: gli sviluppi e le leggi in Italia
Oggigiorno in Italia il lotus birth è praticato anche negli ospedali ma solamente su richiesta esplicita da parte dei genitori. Tuttavia molte cliniche si rifiutano di effettuare tale tecnica nonostante comunque il numero di chi la richiede sia oggi molto basso. Dal punto di vista legislativo non c’è una vera e propria normativa che vieti il lotus birth, ma qualora il genitore dovesse mettere a rischio la salute del proprio bambino, l’ospedale può rivolgersi alle forze dell’ordine che possono anche togliere la patria potestà alla mamma e al papà del bambino.
Mi pare che, si sia sempre detto ,che il bambino, senta il battito cardiaco della madre, che è abituato al suono della voce della madre e che quando il neonato piange,si calma tra le braccia della mamma e non con il cordone attaccato alla placenta!!!
Mi sembra, se poi senta la mancanza della placenta, non so che dire.
Sono diventati tutti pazzi…..
Che schifo!